Un terzo dei bacini fluviali e il 60% delle acque sotterranee cinesi sono contaminati
PECHINO – Norme più stringenti e sanzioni più elevate per chi viola le disposizioni che il governo cinese è pronto a lanciare per tutelare la qualità delle acque, messa a rischio dall’espansione economica degli ultimi anni. Secondo la Reuters, infatti, è pronto un piano d’azione che coinvolgerà le imprese che operano in settori altamente a rischio a cui il governo chiederà passi avanti considerevoli nella sostenibilità ambientale.
Il piano d'azione delle Cina
“L’obiettivo è far suonare un campanello d’allarme per quelle autorità locali che hanno fatto ben poco per proteggere l'acqua – ha detto Yuanping, vice presidente esecutivo di Originwater – Si stima che il piano potrebbe valere più di 2 trilioni di yuan (323 miliardi dollari) in termini di investimenti complessivi coinvolti, compresi i beni di proprietà di governi locali”. Secondo il piano per il trattamento delle acque le autorità ambientali monitoreranno lo scarico degli inquinanti principali, con il compito di prevenire che qualsiasi acqua del Paese venga classificata come "livello cinque" nella scala di qualità.
L’arretratezza cinese
Quasi metà della popolazione rurale non ha accesso all'acqua potabile. Gli esperti dicono che il piano migliorerà il sistema cinese di acqua potabile urbana, aiuterà a prevenire scarichi industriali nei fiumi, laghi e acque sotterranee ed espandere le infrastrutture idriche nelle zone rurali. L’obiettivo di tale piano è la protezione dell’approvvigionamento idrico per coronare il consumo a 670 miliardi di metri cubi nel 2020.
aggiornato il 17 aprile 2015