L’artista Maria Jole Serreli spiega i significati della mostra “Dalla Terra i Primordi. Nell’acqua la gioia”
Com’è nata l’idea di questa mostra?
Devo ringraziare il curatore di questa tappa la prima che si fa in Sardegna che è Fabio Costantino Macis, che è anche l’autore della locandina. In questa mostra presento due produzioni. Una è nata nel 2006 che è la parte scultorea mentre la parte pittorica è nata tra il 2010 e il 2011 ed è stata prodotta a Londra. L’idea di utilizzare il concetto “Acqua” è perché entrambe le produzioni sono state fatte utilizzando questo elemento che viene in questo modo valorizzato anche a livello artistico. Il colore è stato messo sulla tela è ho utilizzato l’acqua divertendomi a lavorare come faceva Pollock, senza cioè usare strumenti, pennelli o bacchette ma facendo solo “sgocciolare” l’acqua sul colore.
Qual è il messaggio sociale di questa esposizione?
Direi che è una metafora. L’utilizzo dell’acqua è quasi per voler augurare tutti un atto di pulizia e ritrovare la gioia. Attraverso la scultura raccontiamo un discorso quasi di “traumi contemporanei” e poi con la seconda parte della mostra, cioè con l’esposizione delle opere pittoriche, c’è un messaggio dell’utilizzo dell’acqua come gioia, ovvero divertirsi. Non esistono immagini sulle tele ma solo colore e quindi l’osservatore si divertirà a trovare immagini che non sono volute e non esistono.
Qual è in definitiva il valore artistico e simbolico dell’acqua?
Per me esiste un’accezione positiva e una negativa. In alcuni eventi sociali recenti, penso a Lampedusa, molte persone si sono avvicinate al nostro territorio e hanno perso la vita. In questo caso per loro l’acqua doveva essere una fonte di salvezza ma invece hanno trovato una orribile morte. Per quanto riguarda invece l’aspetto artistico, in passato ho utilizzato l’acqua interpretandola come vita e nutrimento di noi stessi. Senza acqua non va avanti nulla. Io stessa vengo da un territorio dove l’acqua è fondamentale per la pastorizia, l’agricoltura e quindi per la sopravvivenza stessa delle persone.
aggiornato il 12 novembre 2013