MILANO - A quando risale la prima bottiglia di acqua minerale? Le virtù salutari dell’acqua termale erano conosciute sin dall'antico Egitto; testimonianze di veri e propri centri di benessere realizzati da Phraortes, re della Media, inducono a pensare che il fenomeno sia antecedente al 600 a.C. Anche i greci facevano dell’acqua un abbondante uso salutistico. Secondo gli storici gli Etruschi, prima ancora dei Romani, avevano già inventato l’idroterapia. Nonostante tutto questo, il fenomeno dell’imbottigliamento e della vendita dell’acqua minerale trova le sue origini in età moderna, grazie alle prime farmacie.
LA PRIMA BOTTIGLIA - La prima acqua minerale in bottiglia, storicamente documentata, risale al 1583. Proveniva dalle antichissime sorgenti termali di Spa, cittadina della valle belga situata nelle Ardenne da cui probabilmente deriva il nome dei moderni centri benessere. La fonte, nota già agli antichi romani, fu resa celebre nel 1545 dal veneziano Augustino, medico del re d’Inghilterra Enrico VIII. Fu però Enrico II di Francia, nel 1583, ad ottenere il diritto esclusivo di importare le sue acque preferite per il proprio personale consumo.
LE ORIGINI DEL COMMERCIO - Se quello di Enrico II fu un caso isolato, ben presto si inaugurò una vera e propria moda dell’imbottigliamento delle acque minerali a scopi terapeutici. Sin dal 1600 divenne una pratica molto diffusa per speziali e droghieri quella di stabilirsi direttamente nei pressi delle stazioni termali allo scopo di vendere acqua ai clienti. Poi fu l’era della regolamentazione. Risale, invece, al maggio del 1605 il primo editto al mondo sullo sfruttamento delle risorse idriche del sottosuolo e delle acque freatiche. A firmarlo fu Enrico IV di Francia, che stabilì pioneristicamente la nascita di “intendenti dei bagni e delle fontane minerali” in ciascuna provincia del regno, attribuendo al primo medico di corte la funzione di scelta e coordinamento dei nuovi “ministri” delle acque minerali.
LA PRIMA TARIFFAZIONE - Un secolo più tardi, nell’agosto del 1709, un nuovo editto avrebbe accordato il monopolio della vendita e del trasporto di acqua minerale solo al personale autorizzato dagli “intendants des bains et fontaines minérals”, mentre nel 1731 fu stabilita la prima tariffazione pubblica delle “acque minerali e medicali”. Sebbene le farmacie non siano mai state gli unici templi del commercio dell’acqua minerale in Europa, fu certamente in questi anni che attorno alle botteghe degli speziali che iniziò a svilupparsi un mercato dell’imbottigliamento. L’uomo comune guardava con fiducia alle competenze in materia di analisi chimiche e biologiche degli abili droghieri, che avevano imparato a classificare le acque in base alle loro proprietà coadiuvanti nel trattamento di quasi tutti i mali conosciuti.
LA NASCITA DELLE INDUSTRIE DI IMBOTTIGLIAMENTO - E’ solo a partire dall’800 che è possibile parlare di una vera e propria “industria” dell’acqua minerale nei paesi a più forte tradizione termale, come Italia, Francia, Belgio e Germania in Europa e, dall’altra parte dell’oceano Atlantico, Texas e Stato di New York. A Saratoga, l’acqua delle sorgenti minerali fu imbottigliata per la prima volta secondo processi industriali nel 1820, mentre in Italia i primi esperimenti di commercializzazione di acqua minerale si verificarono attorno al 1890. E proprio sul finire del XIX, siamo nel 1899, viene fondata la Società per l’imbottigliamento dell’acqua di San Pellegrino, che da lì in avanti, fino ad arrivare ai giorni nostri, esporterà in tutto la S.Pellegrino, divenuta simbolo del Made in Italy e riconosciuta come lo “champagne delle acque minerali”.
DAGLI ANNI ’70 AD OGGI - L’acqua minerale entra sulle tavole di tutti gli italiani con il boom economico e con la pubblicità. Affrancata dal suo legame con la medicina, l’acqua minerale diventa negli anni ’70 la bevanda dissetante per eccellenza. Complice l’introduzione delle prime bottiglie in PET, più leggere e meno costose, inizia a catturare le simpatie di un pubblico sempre più vasto. La bottiglia “portatile” e monouso permette di dissetarsi ovunque ci si trovi e sempre più comodamente, grazie a tutta una serie di nuovi formati che, a partire dagli anni ‘80, vengono incontro alle esigenze di ogni consumatore. Gli ultimi dati del 2012, emersi in occasione della Giornata Mondiale dell’acqua, pongono il nostro Paese al primo posto in Europa e al terzo nella classifica mondiale dei consumatori di acqua minerale, con 196 litri pro capite all’anno, dietro solo a Emirati Arabi (260 l/anno pro capite) e Messico (205). Numeri che danno conto di una tradizione, quella italiana, tra le più importanti nel campo della cultura dell’acqua minerale e della sensibilità dei confronti di questo bene prezioso, con musei, mostre ed eventi ispirati o dedicati all’importanza del rispetto della risorsa acqua. Segno di una sensibilità tutta italiana al “vivere sano” in continua crescita.
aggiornato il 23 gennaio 2014