Nata oltre tremila anni fa è l’unica tecnica al mondo che permette di dipingere direttamente sulla superficie dell’acqua
MILANO - Una tecnica straordinaria, un effetto ammaliante e ipnotico, una forma d’arte nata circa 3.000 anni fa. L’Ebru ha da sempre affascinato milioni di persone grazie all’effetto “liquido” e fluttuante dei dipinti realizzati con questa particolare forma d’arte. La parola deriva dal turco, vuol dire “nuvoloso” e viene eseguita con l’utilizzo dei colori ad olio e di un sottile strato d’acqua al posto del foglio.
TRA ARTE E MAGIA - L’Ebru o marmorizzazione è una tecnica di decorazione cromatica su carta che imita, riproducendone le chiazzature di colore, una superficie di marmo. Consiste nel porre un foglio di carta sulla superficie dell’acqua ed è resa possibile grazie alle proprietà di liquidi diversi insolubili l'uno nell'altro. I liquidi utilizzati sono quindi l'acqua, che forma lo specchio per la creazione della tavolozza cromatica, e i pigmenti ad olio diluiti in trementina e bile di fegato bovino. L'olio e la trementina risultano per la loro natura insolubili in acqua e costituiscono la sostanza da veicolare sulla superficie del foglio da marmorizzare, mentre la bile ha una funzione tensioattiva, ovvero permette di rompere parzialmente la tensione superficiale dello specchio d'acqua. La soluzione di pigmenti oleosi viene dunque deposta sulla superficie dell'acqua con schemi e disegni ordinati dall'artigiano. Solitamente si opera deponendo delle gocce che successivamente possono essere "tirate" utilizzando delle sottili. A questo punto non rimane che deporre il foglio da decorare sulla superficie, avendo cura di farvi planare il foglio in tutte le sue parti e di ritirarlo subito non appena questo mostra i segni dell'acqua che vi penetra.
LA STORIA - La tecnica dell’Ebru nasce nelle zone dell’India e dell’Iran era una tecnica applicata praticamente per la maggior parte dei libri. Si può dunque supporre che tragga origine dalla zona di Bukhara (attuale Uzbekistan) e risalga ad almeno 3000 anni fa. Seppure originario di Bukhara, l’Ebru si è diffuso lungo la Via della Seta fino in Iran, India e nei Paesi Arabi. Presso gli Ottomani veniva utilizzato come foglio di guardia dei libri e nella confezione di “Murakka Kıta”, ovvero cartoni fatti a mano e ricoperti di carta, su cui scrivevano i calligrafi. Gli esemplari più antichi, risalenti al 1447, sono esposti nella biblioteca del Palazzo di Topkapı.
UN USO REGALE - L’Ebru era anche molto utilizzato in passato per redarre documenti importanti e carte di valore per la sua caratteristica di di mostrare immediatamente cancellature e raschiature. Inoltre quaderni realizzati con tutte le pagine di carta marmorizzata venivano offerti dal Palazzo Imperiale alle famiglie reali d’Europa e agli ambasciatori stranieri presenti ad Istambul per suscitarne l’ammirazione. Da allora grandi quantità di carta marmorizzata e di quaderni realizzati con questa tecnica si spediscono ancora oggi da Istambul in tutta Europa e sono un vero e proprio oggetto di culto.
aggiornato il 26 marzo 2013