MILANO – Il clima sta cambiando rapidamente, come dimostrano le temperature più alte della norma che si stanno registrando in quest’ultimo periodo. Se i cambiamenti climatici sono un fenomeno globale, nel mondo una fetta di popolazione è maggiormente colpita dagli effetti dovuti al riscaldamento globale, così come alcuni Paesi sono più inquinanti di altri. Alcuni studi hanno approfondito la questione.
Popolazioni e Paesi più colpiti dal cambiamento climatico
Nel 2018, l'IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) ha evidenziato la portata senza precedenti della sfida necessaria a contenere il riscaldamento entro 1,5°C. Cinque anni dopo, questa sfida è diventata ancora più grande a causa del continuo aumento delle emissioni di gas serra. Il ritmo e la portata di ciò che è stato fatto finora, e i piani attuali, sono insufficienti per affrontare il cambiamento climatico.
Poveri, minoranze etniche e donne rappresentano le fasce della popolazione mondiale che più di tutte sono colpite dagli effetti dei cambiamenti del clima, a causa di problemi sociali come razzismo, sessismo e a causa dell’uso indiscriminato delle risorse naturali. “A causa della continua ricerca di profitti da parte del nostro attuale sistema economico e dell'industria dei combustibili fossili in particolare, ci sono interi quartieri che sono ritenuti sacrificabili e quindi degni di pagare i peggiori effetti”, ha dichiarato Bineshi Albert, co-direttore esecutivo della Climate Justice Alliance.
Scendendo nello specifico, i Paesi più colpiti, come spiega Lifegate partendo da una ricerca Oxfam, sono i cosiddetti “hotspot climatici” cioè aree che si stanno riscaldando più velocemente rispetto alle altre e che manifestano rilevanti variazioni sia nelle temperature sia nelle precipitazioni: Afghanistan, Burkina Faso, Gibuti, Guatemala, Haiti, Kenya, Madagascar, Niger, Somalia e Zimbabwe.
I paesi più inquinanti
Stando ai dati diffusi dal Global Carbon Atlas, Cina, Stati Uniti e India sono le economie che emettono più CO2 al mondo.
Il rapporto rileva che il paese a emettere più CO2 a livello globale è la Cina, che nel 2021 ha generato 10.668 milioni di tonnellate metriche (MtCO2), pari al 30,9% delle emissioni totali.
Al secondo posto della classifica ci sono gli Stati Uniti, con emissioni calcolate in 4.713 milioni di MtCO2 e una quota pari al 13,5% della produzione totale di anidride carbonica. L'India è al terzo posto e rappresenta il 7,3% della produzione globale con 2.672 MtCO2. L'Italia occupa invece la 18esima posizione, con lo 0,9% delle emissioni complessive.
Fortunatamente, i Paesi che immettono la quantità maggiore di CO2 nell'atmosfera hanno fissato degli obiettivi per ridurre significativamente le loro emissioni. La Cina punta alla neutralità delle emissioni di carbonio entro il 2060, gli Stati Uniti hanno un preso un impegno simile per il 2050, mentre l'India prevede di raggiungere le zero emissioni entro il 2070.
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La giustizia climatica e le soluzioni future
All’interno dell’ultimo rapporto dell’IPCC, gli scienziati affermano che occorre agire subito e che l’adozione di azioni corrette ora potrebbe portare a un cambiamento trasformativo essenziale per un mondo sostenibile ed equo. “La giustizia climatica è fondamentale perché coloro che hanno contribuito meno al cambiamento climatico sono colpiti in modo sproporzionato”, ha dichiarato Aditi Mukherji, uno dei 93 autori di questo rapporto di sintesi.
La soluzione sta in uno sviluppo resiliente al clima. Ciò comporta l’integrazione di misure di adattamento ai cambiamenti climatici con azioni volte a ridurre o evitare le emissioni di gas serra, in modo da fornire benefici più ampi.
di Salvatore Galeone