Eco-ansia: come evitare di restare bloccati dal timore del cambiamento climatico

Eco-ansia: come evitare di restare bloccati dal timore del cambiamento climatico

Scopri come gestire l'eco ansia, il malessere legato al cambiamento climatico, per trovare equilibrio tra cura del Pianeta e benessere personale.

MILANO – L'eco ansia è un termine relativamente nuovo che descrive una crescente forma di disagio psicologico legata alla crisi climatica e ambientale. Con l'aumento delle temperature globali, lo scioglimento dei ghiacciai e le notizie continue sui disastri naturali, molte persone provano un profondo senso di preoccupazione per il futuro del pianeta. 

Definizione di Eco ansia

La American Psychological Association (APA) definisce l'eco ansia come una "paura cronica della catastrofe ambientale". Non si tratta di una diagnosi clinica, ma di un insieme di sintomi che riflettono una preoccupazione costante e debilitante per il cambiamento climatico e le sue conseguenze. L'eco-ansia si manifesta in chi è consapevole della gravità della crisi climatica e vive costantemente con la paura che il mondo come lo conosciamo possa non esistere più nel prossimo futuro. Questo disagio non si limita a un livello cognitivo, ma può coinvolgere anche il fisico, con sintomi simili a quelli dell'ansia tradizionale: insonnia, stress, difficoltà di concentrazione e persino depressione.

Cause dell’Eco ansia

Crisi ambientale

La principale causa dell'eco-ansia è l'emergenza climatica in corso. Il riscaldamento globale, le conseguenze catastrofiche dei disastri naturali e la crescente consapevolezza della fine delle risorse naturali sono tra le fonti principali di preoccupazione. Le persone vedono gli impatti già visibili — incendi devastanti, siccità prolungate, scioglimento dei ghiacciai — come segnali di un futuro incerto e spaventoso.

Impotenza e senso di responsabilità

Un altro fattore che contribuisce all'eco-ansia è la sensazione di impotenza. Nonostante molte persone cerchino di fare scelte eco-sostenibili (come ridurre l'uso della plastica, riciclare o ridurre i consumi energetici), la portata globale del problema sembra spesso insormontabile. Questo può portare a un sentimento di colpa per non fare abbastanza o a frustrazione per la lentezza delle azioni politiche e sociali.

Influenza mediatica

I media giocano un ruolo significativo nella diffusione dell'eco-ansia. Le notizie costanti su disastri naturali, la perdita di biodiversità e le emissioni di carbonio in aumento possono intensificare la percezione di crisi e rafforzare il senso di urgenza. In un mondo sempre più connesso, la copertura mediatica di ogni nuovo disastro alimenta l'ansia, rendendo difficile ignorare la crisi in corso.

Pressioni generazionali

I giovani sono particolarmente vulnerabili all'eco-ansia. Le generazioni più giovani, come i millennials e la Gen Z, si trovano a ereditare un mondo in crisi, e la paura per il proprio futuro e quello delle generazioni successive li rende particolarmente sensibili a questa forma di ansia. Movimenti come Fridays for Future, fondati da giovani attivisti, riflettono questa ansia collettiva, unendo la preoccupazione per l’ambiente a una crescente richiesta di cambiamento.

Esempi di Eco-ansia nella Vita Quotidiana

L'eco-ansia può influenzare profondamente le scelte quotidiane e quelle a lungo termine delle persone, portandole a modificare il proprio stile di vita per ridurre l’impatto ambientale. Scelte come ridurre l'uso della plastica, evitare i viaggi aerei, optare per prodotti eco-sostenibili o adottare una dieta vegana rappresentano esempi di comportamenti eco-consapevoli. Tuttavia, quando queste decisioni sono dettate da un'ossessione per l'impatto ecologico, possono diventare una fonte di stress e ansia costante. 

Eco ansia e giovani

Questo tipo di ansia non si limita al presente, ma si estende anche alla capacità di pianificare il futuro. Molti individui esprimono preoccupazioni nel prendere decisioni a lungo termine, come acquistare una casa o avere figli, a causa delle incertezze legate allo stato del pianeta. Il senso di incertezza può creare un blocco nella pianificazione della propria vita, generando un sentimento di frustrazione e ansia. In particolare, un'indagine pubblicata su The Lancet ha mostrato che quasi il 40% dei giovani, tra quelli intervistati, afferma di essere riluttante a fare figli a causa della crisi climatica, riflettendo un impatto significativo sulle decisioni legate alla pianificazione familiare

Da un’altra ricerca, unica nel panorama scientifico internazionale, promossa da ScuolAttiva e Sanpellegrino nata nel contesto del progetto educativo “A Scuola di Acqua”,emerge che il 95% tra bambine e bambini intervistati si dichiara preoccupato per il futuro dell’ambiente e più di uno su 3 (40%) riferisce di aver fatto un brutto sogno sul cambiamento climatico o sull’ambiente in pericolo e di aver fatto fatica a dormire o mangiare a causa di questo pensiero.

Come Gestire l’Eco ansia

Se l'eco ansia è una reazione comprensibile alla crisi climatica in corso, riconoscerla e affrontarla in modo costruttivo è fondamentale per evitare che diventi debilitante. Da questo punto di vista, è utile limitare l'esposizione a notizie catastrofiche e dedicarsi a informazioni più costruttive e positive. Accettare i propri limiti è fondamentale, poiché il cambiamento climatico richiede azioni collettive oltre a quelle individuali. Partecipare attivamente a iniziative ambientali può trasformare l'ansia in azione e fornire un senso di comunità. Infine, trovare un equilibrio tra impegno per l'ambiente e benessere personale è essenziale. L'eco-ansia può diventare una motivazione all'azione se affrontata costruttivamente, evitando che diventi fonte di paralisi.

 

Di Valentina Toschi

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