Ecco la notizia: dietro la buona riuscita di un tg anche una bottiglietta d’acqua
MILANO - Camera, luci, microfono, notizie e.. acqua. Questa in estrema sintesi i cinque elementi che proprio non possono mancare per far funzionare un Tg. E se i primi quattro sono sotto gli occhi di tutti, l’acqua è la compagna di conduzione indispensabile per ogni telegiornalista. Ce lo rivela in un’intervista Stefania Cavallaro, volto amato di Studio Aperto e blogger appassionata di Panorama.it: favorisce la concentrazione durante la diretta, contrasta la “secchezza” indotta dai riflettori, smorza la tensione di alcuni particolari momenti. Ecco i trucchi svelati.
Quanto è difficile “tenere” la diretta televisiva?
La durata media di un telegiornale è di circa trenta minuti. Nella vita di tutti i giorni mezz’ora non è tanta ma nella conduzione di un Tg richiede grande concentrazione e precisione. In realtà c’è anche uno sforzo di voce non indifferente: occorre parlare in modo chiaro e con un tono di voce in grado di catturare l’attenzione degli spettatori. Io, così come tutte le mie colleghe di Studio Aperto, scendiamo in studio con una bottiglietta d’acqua: è utile soprattutto all’inizio, dopo la lettura del sommario che ha un tempo di lettura di circa due minuti e che deve essere necessariamente impeccabile, considerato che si tratta della “prima pagina” del tg.
E durante il telegiornale?
Sicuramente nei momenti di maggior tensione bere aiuta tantissimo. La bottiglietta è appena sotto la scrivania, in un ripiano “segreto” che l’occhio della telecamera non riesce a scrutare. In tv poi il tempo è al dettaglio su tutto, anche per bere: in genere preferisco farlo appena lanciato il servizio e preferisco acqua minerale naturale fresca. Al conteggio dei servizi, infatti, è meglio evitare di fare un sorso altrimenti c’è il rischio di rientrare in studio mentre si deglutisce, il che oltre che imbarazzante è anche poco elegante.
Una corretta idratazione quindi aiuta nella conduzione di un Tg?
L’acqua è un ottimo alleato per condurre un tg, ma in generale lo è per la vita in senso lato. Tornando al rapporto tra idratazione e conduzione, molta importanza hanno anche il contesto ambientale: all’aria condizionata che rinfresca lo studio va sommato lo stress del calore delle luci, dei cavi dei pannelli e delle telecamere cui l’ambiente è sottoposto. Tutto ciò provoca una sensazione di “secchezza” che aumenta giorno dopo giorno e che deve essere necessariamente compensata con un’attenta reidratazione.
aggiornato il 25 gennaio 2012