Immaginate un ambiente privo di gravità, tensione o dolore. Impossibile? Oggi si può!
MILANO – Gli esperti l’hanno ribattezzata REST, ovvero Restricted Environmental Stimulus Therapy, ma più comunemente è conosciuta come Floating Therapy. Si tratta di una pioneristica quando visionaria tendenza del wellness che sfrutta le proprietà dell’acqua e le leggi della fisica per consentire alla mente e al corpo di riposare veramente.
SENZA GRAVITÀ – Sperimentata per la prima volta dal medico americano John Lilly, che già alla fine degli Anni ’50 ne intuì il potenziale, la Floating Therapy rientra nell’ambito dell’idroterapia. Si svolge, infatti, in una vasca di deprivazione sensoriale, così chiamata perché lontana da stimoli acustici e luminosi. Poco più grande rispetto a quelle domestiche, la vasca viene riempita con 25 cm di acqua a una temperatura di 35°C circa, a cui vengono aggiunti 500 Kg di solfato di magnesio, sotto forma di sale di Epsom (o sale inglese). Sciolto in così poca acqua, il sale permette al corpo di galleggiare come succede nel Mar Morto. La sensazione che si avverte è simile a quella che si proverebbe in assenza di gravità.
LIBERA LA MENTE – L’ambiente privo di gravità consente di sentirsi leggeri come l’aria aumentando la sensazione di essere liberi da ogni zavorra. Proprio perché influisce positivamente a livello psicologico, questo senso di sollievo aiuta a sopportare anche meglio il dolore, guarire più velocemente, rilassarsi, migliorare la qualità del sonno e avere l’impressione di vivere un senso di euforia. Tutte azioni che al tempo stesso amplificano anche il senso del divertimento.
AIUTA IL CORPO – La floating therapy, inoltre, giova anche alle articolazioni. È infatti indicata in caso di artrite e artrosi, ma anche in presenza di dolori conseguenti a infortuni sportivi, perché accelera la riabilitazione. Aiuta anche chi soffre di dolore cronico, come nel caso degli emicranici. Questo trattamento è adatto a tutti, però va rimandato in presenza di ferite, perché l’acqua salata brucia molto. Attenzione anche se soffrite di pressione bassa perché durante la permanenza nella vasca si abbassa ulteriormente. Se invece siete claustrofobici affrontate pure la vasca serenamente. Potete chiedere di lasciare la porta socchiusa e di tenere accesa qualche spia luminosa.
aggiornato il 18 dicembre 2013