MILANO – Convincere le persone ad agire contro i cambiamenti climatici è un impegno costante delle associazioni ambientaliste e di alcuni governi, e anche lo studio “Collective responsibility amplifies mitigation behaviors” pubblicato da Climatic Change, si chiede come ci si può riuscire. I due autori dello studio, Nick Obradovich e Scott Guenther, del dipartimento di Scienze politiche dell’università della California – San Diego, sono partiti – sfatandola – da quella che è una convinzione comune: evidenziare la responsabilità personale riguardo al cambiamento climatico sarebbe efficace per aumentare il comportamento pro-clima delle persone, mentre inquadrare collettivamente le cause dei cambiamenti climatici annacquerebbe la responsabilità personale e smorzerebbe l’incentivo ad agire individualmente.
Contano più le responsabilità collettive
Obradovich e Guenther spiegano che dal loro studio emerge un risultato opposto: con tre esperimenti hanno scoperto che «sottolineare la responsabilità collettiva per le cause del cambiamento climatico aumenta le donazioni in denaro a favore del clima di circa il 7% tra i membri dei gruppi ambientali, e del 50% nel pubblico in generale. Inoltre, mettere in evidenza la responsabilità collettiva amplifica l’intenzione di ridurre le emissioni di carbonio in futuro. Al contrario, concentrarsi sulla responsabilità personale per il cambiamento climatico non altera in modo significativo le donazioni per la difesa dai cambiamenti climatici o l’intento per un futuro comportamento pro-clima. Questi effetti – sottolineano inoltre i ricercatori – si replicano e persistono per più giorni dopo il trattamento».
Lo studio sui cambiamenti climatici
Per capire quanto siano efficaci i messaggi climatici, Obradovich e Guenther hanno intervistato i soci della National Audubon Society, un’associazione che si occupa soprattutto di salvaguardia dell’avifauna, e cittadini comuni. Ai partecipanti ai test sono stati assegnati ad ognuno in modo casuale uno di tre compiti predefiniti, con una possibilità su 100 di vincere 100 dollari. Alcuni sono stati invitati a scrivere un breve testo su come influiscono personalmente sui cambiamenti climatici. Altri sono stati invitati a scrivere su come il cambiamento climatico è causato collettivamente. I soggetti di controllo hanno invece scritto di attività quotidiane, come lavarsi i denti, e non hanno menzionato i cambiamenti climatici. Successivamente, ai partecipanti è stato chiesto quanto di quei 100 dollari sarebbero stati disposti a donare alle attività dell’Audubon per contrastare il cambiamento climatico.
Tra i 1.215 membri dell’Audubon, i ricercatori hanno scoperto che coloro che avevano elaborato pensieri scritti sulle responsabilità collettive del cambiamento climatico erano disposti a donare il 7% in più delle loro potenziali vincite rispetto al gruppo di controllo (cioè, circa 5 dollari in più). Tra i 304 membri del pubblico generale l’andamento è stato simile per coloro che avevano scritto sulla cause collettive, anche se le donazioni sono state il 50% più alte (circa 7 dollari) rispetto al gruppo di controllo.
Ma la cosa più significativa è che la maggior parte di coloro ai quali era stato assegnato il compito di scrivere sulla responsabilità personale per il cambiamento climatico hanno donato somme che non differiscono in modo significativo dal gruppo di controllo. «E’ stato sorprendente – dice Obradovich – dato che combattere il cambiamento climatico è sia un compito collettivo sia una responsabilità personale. Quindi sta avvenendo qualcosa di negativo. Avevamo ipotizzato che la maniera di pensare ai cambiamenti climatici non avrebbe reso inclini in alcun modo le persone a donare di più per i cambiamenti climatici, ma non è questo quello che è successo».
di Alessandro Conte