MILANO – Siamo sempre abituati a vedere i pompieri gettare acqua sul fuoco e non riusciamo a immaginare quanto possano soffrire la mancanza di acqua mentre svolgono il loro mestiere. E con l’estate alle porte, quando il rischio incendi aumenta sensibilmente in tutto il mondo, uno studio della University of Cumbria, in collaborazione con Cumbria Fire e Rescue Service, ha messo in luce quanto importante sia una corretta idratazione per le prestazioni di una categoria così importante e delicata.
La ricerca scientifica
Molti studi hanno ormai documentato che solo una riduzione del 2% della massa corporea dovuta a disidratazione influenza negativamente le funzioni fisiologiche e metaboliche. Nei vigili del fuoco questo rischio è ancor più accentuato. Secondo quanto scoperto dal team del dipartimento di Scienze Motorie dell’università inglese con l’assistenza di vigili del fuoco delle contee di Kendal e Penrith, durante un intervento anti-incendio, solo la respirazione provoca una diminuzione dell’1,2 % della massa corporea in 21 minuti. Per fare un raffronto i giocatori di rugby perdono tra l’1,3% e l’1,5% della loro massa corporea attraverso il sudore in una partita di 80 minuti.
Le testimonianze dei pompieri
Alcuni vigili del fuoco coinvolti nello studio hanno sottolineato l’importanza dell’idratazione per il loro mestiere. “Il lavoro svolto con l’Università è interessante – ha affermato Tom – Ora che siamo più consapevoli degli effetti della disidratazione sul corpo umano, abbiamo cominciato a portare più acqua nelle cabine per incoraggiare il personale a consumare liquidi anche quando si è in strada diretti a un intervento”. Il progetto di ricerca è stato supervisionato da Theo Bampouras, direttore del laboratorio Human Performance dell'Università di Cumbria, che ha così commentato: “Questa collaborazione sta fornendo informazioni che possono migliorare in futuro le prestazioni e la sicurezza dei pompieri”.