MILANO – Per più di 30 anni, Roni Horn ha sperimentato una varietà di media che vanno dalla fotografia al disegno, dall’installazione alla performance e ai libri d'artista, concentrandosi sui temi del cambiamento, della percezione e della memoria. Oggi porta per la prima volta a Milano una nuova serie di fotografie intitolata Water Teller con la quale racconta come l’acqua possa cambiare i lineamenti di un volto pur conservandone l’identità.
La mostra
La ricerca di Horn affronta questioni come la mutevolezza della natura e l'identità umana e incoraggia una riflessione sul profondo rapporto tra le emozioni di un soggetto e il paesaggio circostante. Le trasformazioni e l’instabilità del reale hanno un ruolo centrale nella pratica dell'artista, tanto che le sue opere sono spesso presentate in coppie o serie di elementi simili che rivelano differenze quasi impercettibili. Water Teller è costituita da otto dittici. Ogni dittico include quattro immagini del volto del fotografo Juergen Teller. Nessuno dei quattro volti, però, è l’immagine originale del soggetto, ma è il suo riflesso nell’acqua. Nonostante le immagini siano pressoché identiche, ognuna conserva la propria identità.
Installazioni d'acqua
L’acqua è da sempre una componente importante che ritorna nei diversi lavori di Roni Horn. L’artista ha realizzato diverse opere pubbliche, tra cui “You are the Weather” – Munich (1996-97), un’installazione permanente realizzata per l’agenzia scientifica Wetterdienst Deutscher sita a Monaco di Baviera. “Some Thames” (2000) è invece un'installazione permanente che si trova all’interno dell’Università di Akureyri in Islanda, composta da 80 fotografie con protagonista l'acqua sparse per gli spazi pubblici dell'università, simbolo del flusso e riflusso di studenti e dell’apprendimento continuo protagonista all’interno dell'Università.
di Redazione