Tra credenze e false raccomandazioni, ecco cosa è vero e cosa è falso sull’acqua minerale e l’idratazione
MILANO – A volte sono false credenze, altre raccomandazioni prive di validità scientifica, altre ancora convinzioni sbagliate. Sull’acqua minerale e sui principi di una corretta idratazione a volte l’informazione è mediata dalla fantasia o da quello che ereditiamo dalla cultura popolare. Ecco alcuni falsi miti sfatati dal al dottor Giuseppe Sposato della Casa di Cura Ambrosiana.
E’ vero che per raffreddare il corpo bisogna bere acqua fredda dopo un’attività sportiva o un’esposizione prolungata al sole?
Falso.La differenza di temperatura fra l’organismo e l’acqua in esso introdotta, specie se dopo un’intensa attività fisica ma anche in condizioni di stabilità motoria, può comportare un reazione negativa dei sistemi di controllo neuronali che possono sfociare in manifestazioni di malessere. Lo stesso discorso è valido anche dopo esposizione prolungata al sole.
E’ vero che l’acqua a temperatura ambiente disseta di più?
Falso. Il reintegro dei liquidi dispersi e degli oligoelementi contenuti nell’acqua apportano un soddisfazione dello stimolo della sete non legati alla temperatura della stessa.
E’ vero che un’ acqua povera di minerali aiuta a dimagrire?
Vero.Le acque oligominerali caratterizzate da un livello molto basso di elementi e di sali in esse disciolti possono, incrementando la diuresi associata allo smaltimento delle scorie, avere un ruolo indiretto sul calo ponderale. Come pure alcune acque solfate, alla fonte, hanno una dimostrata anche se temporanea azione ipolipemizzante. Da recenti studi sembrerebbe evincersi un’azione favorevole sul calo ponderale dell’abitudine di consumare anche modeste quantità di acqua poco prima dei pasti.
E’ vero che durante i pasti non bisogna bere?
Falso. Il consumo di acque minerali in determinate ore della giornata e/o prima, durante o dopo i pasti può assumere una valenza in base alla scelta terapeutica e al tipo di acqua utilizzata. Alcune acque devono essere consumate prima, altre durante e altre ancora dopo i pasti per meglio sfruttare le loro azioni biologiche.
E’ vero che il quantitativo di acqua da bere varia a seconda dell’età?
Vero. Per ogni fase della vita il fabbisogno di acqua varia, nel lattante e nel bambino occorre un apporto maggiore di acqua rispetto all’adulto, calcolato rispettivamente in quantità per calorie nell’infanzia e in litri/giorno nell’adulto. Nell’anziano il fabbisogno di acqua è maggiore in considerazione anche del ridotto senso di sete che vige in questi soggetti. Nei periodi di malessere contrassegnati da rialzo termico l’apporto di acqua deve essere calcolato in base all’incremento in gradi della temperatura corporea onde evitare episodi di disidratazione.
E’ vero che il quantitativo di acqua da bere varia a seconda del sesso?
Vero. Nella donna il fabbisogno cresce in gravidanza e nell’allattamento
E’ vero che il quantitativo di acqua da bere varia a seconda delle stagioni?
Vero. La necessità di un maggior apporto idrico nella stagione calda avviene a causa delle condizioni climatiche a cui si è sottoposti e ad un incremento della sudorazione, anche per le stesse attività fisiche svolte nei mesi freddi o temperati.
E’ vero che il quantitativo di acqua da bere varia a seconda del tipo di lavoro che facciamo?
Vero. Lo svolgimento di attività che richiedono un notevole impegno fisico associate a microclimi sfavorevoli comporta una necessità di maggior apporto di acqua per reintegrare quanto dissipato con il sudore e in dispendio energetico e termico.
aggiornato il 30 giugno 2014