MILANO – L’acqua ricopre il 70% della superficie terrestre, a fronte di 10 mila miliardi di metri cubi, ma solo il 3% è potabile e per questo deve essere utilizzata con coscienza. Il consumo di acqua è in aumento in tutto il mondo. L'impulso è dovuto principalmente a tre motivi, uno dei quali se non altro paradossale: crescita della popolazione globale; urbanizzazione; miglioramento della qualità della vita.
Cosa si intende con consumo idrico
Il consumo idrico può essere diretto o indiretto: per consumo idrico diretto si intende l’acqua utilizzata in casa; il consumo idrico indiretto si riferisce all’acqua utilizzata per produrre beni o servizi. La somma tra consumo idrico diretto e indiretto è definita impronta idrica. Nello specifico, si definisce impronta idrica una misura dell’appropriazione di acqua dolce da parte dell’umanità in volumi di acqua consumata e/o inquinata, come enunciato da Water Footprint Network, un’associazione nata nel 2005 che ha lo scopo di sensibilizzare riguardo l’uso sostenibile dell’acqua potabile. A seconda della necessità l’impronta idrica può avere diverse unità di misura, come per esempio il metro cubo o l’ettaro. L’impronta idrica può essere di 3 tipi:
- L’impronta idrica verde è quella derivata dalle precipitazioni
- L’impronta idrica blu è quella proveniente dalle risorse idriche superficiali
- L’impronta idrica è la quantità di acqua necessaria per assimilare gli inquinanti
Il consumo idrico in Italia: quanta acqua consumiamo
L’Italia si colloca al terzo posto tra i Paesi europei con maggiore disponibilità di acqua potabile, dietro solo a Svezia e Francia, è questo quanto emerge da una ricerca di Eurispes diffusa nel 2023. Il consumo annuo totale in Italia è di 30 miliardi di metri cubi di acqua, con un consumo pro capite di 155 metri cubi per abitante, seconda solo alla Grecia, in Europa. Un dato che influisce pesantemente sul dato finale è quello relativo alle perdite idriche nella rete di distribuzione, stimate intorno al 40%.
Consumo idrico nel mondo: numeri e classifica dei maggiori utilizzatori
Secondo il report pubblicato dal National Water Footprint Accounts questa è la top ten dei Paesi che nel mondo utilizzano più acqua:
Cina: 1,5 miliardi di persone, 362 miliardi di litri di acqua all'anno
Stati Uniti: 300 milioni di persone, 216 miliardi di litri
Brasile: 175 milioni di persone, 95 miliardi di litri
Russia: 143 milioni di persone, 71 miliardi di litri
Messico: 100 milioni di persone, 53 miliardi di litri
India: 1,1 miliardi di persone, 30 miliardi di litri
Inghilterra: 60 milioni di persone, 20 miliardi di litri
Francia: 60 milioni di persone, 20 miliardi di litri
Canada: 33 milioni di persone, 19 miliardi di litri
Australia: 20 milioni di persone, 12 miliardi di litri
Principali cause del consumo idrico
Solo lo 0,3% dell’acqua presente sul pianeta è facilmente accessibile. Di questa il consumo dell’acqua potabile viene suddiviso nella seguente modalità:
- 70% nell’agricoltura
- 22% nell’industria
- solo 8% per il consumo umano e nel settore dei servizi
Questi dati evidenziano come la maggior parte dell’acqua viene utilizzata per irrigare i campi, togliendo all’uomo la possibilità di usufruirne, soprattutto in alcune regioni dove l’acqua scarseggia.
Come ridurre il consumo idrico personale
Per contribuire a ridurre il consumo idrico, bastano mettere in pratica piccole e semplici azioni quotidiane: piccoli gesti per ottenere grandi risultati per il pianeta e per la tutela della risorsa acqua.
Quando si lavano i denti usare un bicchiere per risciacquare la bocca e non lasciare aperto il rubinetto. Si consumeranno solo due litri d’acqua anziché 30;
- Quando si lavano le mani, non aprire completamente il rubinetto, basta solo un filo d’acqua;
- Quando si fa la barba usare una bacinella o chiudere il tappo del lavandino, in questo modo si useranno al massimo tre litri d’acqua;
- È preferibile utilizzare una doccia piuttosto che la vasca da bagno. Per la doccia si consumano circa 30 litri, per la vasca 100.
- Non azionare lo scarico del WC senza motivo. Lo scarico dello sciacquone rappresenta un terzo dei consumi idrici quotidiani.
Di Stefano Morretta