MILANO – La sostenibilità è un tema caldo e ampiamento dibattuto quando si associa al turismo, soprattutto nei periodi di alta stagione. Nel sondaggio lanciato in proposito dall’app Junker, che vanta 2 milioni di utenti, sono state coinvolte 40mila persone da tutta Italia. Dai risultati emerge di certo un interesse nel viaggiare in maniera rispettosa dell’ambiente, ma si riscontra anche un certo grado di incoerenza tra le intenzioni e i fatti.
I dati del sondaggio
Gli italiani che hanno completato il sondaggio sono stati 10.625, con una maggioranza di donne (59%). Il target è stato suddiviso nelle seguenti quattro fasce d’età: fino ai 25 anni (4,3%), 26-45 anni (23%), 46-65 anni (53%) e over 65 (19%).
Alla domanda sull’importanza di ciascun aspetto della sostenibilità in vacanza, gli italiani hanno attribuito a questi più o meno lo stesso peso: il mezzo di trasporto scelto (57,8%), l’alimentazione (54,9%), le attività organizzate sul territorio (44,9%) e l’alloggio (44%). A questi si uniscono due abitudini del proprio quotidiano che gli italiani si aspettano di continuare a seguire durante le vacanze: la raccolta differenziata e l’acquisto di prodotti con packaging ridotti.
Un alto numero di italiani ha dichiarato il proprio impegno nel portare avanti una vita ecosostenibile (73,8%) e la maggior parte di questi sostiene di non dimenticare di portare avanti queste abitudini nemmeno in vacanza.
La scelta dell’alloggio
Un tema su cui il sondaggio si è focalizzato è quello della scelta delle strutture in cui alloggiare durante le proprie vacanze. Il 63% dei rispondenti tiene in considerazione l’aspetto della sostenibilità al momento di prenotare un alloggio ed il 38,8% di questi sarebbe disposto a pagare il 5-10% in più per strutture che assicurano il rispetto ambientale. Il paradosso risiede però in un altro dato rilevato, che contraddice quelli sopracitati: il 40,9% delle persone, infatti, ha risposto di non sapere se la struttura in cui avesse alloggiato fosse ecosostenibile o meno.
I fattori che gli italiani ritengono che una struttura ecosostenibile debba necessariamente avere sono la presenza di bidoni per la raccolta differenziata (86,4%), l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile (65,9%) e i regolatori di flusso per i rubinetti (45%). Di minore importanza sono considerati i pasti preparati con prodotti a km 0 (32,3%) e i dispenser per i prodotti da bagno come shampoo e saponi (29,5%).
Ma allora perché gli italiani sono interessati alla sostenibilità ma non sanno quanto le strutture in cui alloggiano sono sostenibili? La risposta è semplice: secondo il target di riferimento, le informazioni degli alloggi che rimandano al loro impegno ambientale sono soltanto nel 10,8% degli annunci consultati, compresi quelli online. Il 44% di questi le riporta solo raramente o non le menziona affatto. È dunque evidente che il problema risiede nella scarsa percezione dell’importanza della sostenibilità come fattore di competitività nel settore alberghiero.
Un altro interessante dato è relativo al 10% di annunci sopracitato: sembra che neanche molte delle strutture che citano le proprie caratteristiche sostenibili rispecchino appieno ciò che è contenuto negli annunci. Solo il 35% dei rispondenti ritiene che vi sia perfetta corrispondenza tra quanto letto in rete e le reali condizioni dell’alloggio.
Le certificazioni green
A riconoscere l’impegno degli albergatori ed host seriamente dediti al rispetto ambientale e alla sostenibilità sono le associazioni che si occupano di ambiente e turismo. Junker ha così chiesto agli italiani quali fossero le certificazioni green da essi conosciute. I risultati rilevati hanno indicato tra le più note quelle di Legambiente Turismo e Associazione Turismo Responsabile. Il 42,7% tuttavia ha dichiarato di non conoscere nessuna certificazione.
I disinteressati alla sostenibilità
L’ultima porzione di rispondenti da analizzare è quella di coloro che hanno rivelato di non prendere affatto in considerazione la sostenibilità di un alloggio in fase di prenotazione. Questi 4 mila utenti preferiscono, infatti, basare il proprio acquisto su questioni legate alla convenienza economica e alla praticità. Il 55% afferma poi di non considerare rilevante il dato della sostenibilità in quanto è difficile avere prove concrete su quanto una struttura si possa effettivamente ritenere sostenibile. Infine, si riscontrano anche quelli totalmente disinteressati alla sostenibilità in vacanza (9%) in quanto non hanno a cuore il tema.
Un host sensibile alla sostenibilità è un buon host
In conclusione, un dato che tutti gli host dovrebbero tenere in considerazione per le proprie strutture è quello della sostenibilità: l’88% dei rispondenti ritiene che questo valore dovrebbe essere uno standard di ogni struttura alberghiera, non un’eccezione.
Portare metaforicamente in valigia la sostenibilità dovrebbe essere un comportamento comune a tutti i turisti, così come assicurare che la propria struttura abbia le caratteristiche giuste a incentivare tale comportamento. In quanto fondamentale per il rispetto del nostro pianeta, la sostenibilità si dovrebbe considerare un impegno costante e da questa non si dovrebbe mai andare in vacanza.
Manuela Fichera