MILANO – Elaborando alcuni dati satellitari raccolti in più di 12 anni di ricerche, gli scienziati della Nasa hanno misurato come l’afflusso di acqua fredda e dolce stia influenzando il corso del Beaufort Gyre, un’enorme corrente “rotante” presente nell’Artico. In particolare, come dimostra un nuovo studio realizzato proprio dall’agenzia spaziale americana, questo vortice sta diventando sempre più rapido a causa dello scioglimento dei ghiacci provocato dal sempre più dirompente cambiamento climatico.
Quali conseguenze aspettarsi? Il clima dell’Europa orientale potrebbe raffreddarsi
Gli scienziati si sono messi subito a studiare i dati a disposizione e sono arrivati alla conclusione di come questa corrente sia stata in grado di “bilanciare” un afflusso di acqua fredda e dolce senza precedenti. Tuttavia, tale cambiamento potrebbe alterare le correnti dell’Oceano Atlantico e, come conseguenza, portare ad un abbassamento delle temperature nell’Europa orientale. Inoltre, questo afflusso di acqua dolce risulta essere molto importante nell’Artico dato che galleggia su acque più calde e salate e contribuisce a proteggere il ghiaccio marino dallo scioglimento, il quale a sua volta aiuta nel regolare il clima del Pianeta. La corrente marina, poi, nel corso dei decenni, conduce quest’acqua dolce nell’Oceano Atlantico permettendo alle correnti di portarla via in piccole quantità.
Negli ultimi 30 anni c’è stato un sovraccumulo di acqua dolce
A partire più o meno dagli anni ’90, la corrente ha riunito una grande quantità di acqua dolce, all’incirca 8.000 chilometri cubi: lo dimostra uno studio, pubblicato sulla rivista Nature Communications che ha spiegato che tutto questo è causato dallo scioglimento del ghiaccio marino durante l’estate e l’autunno. Questo “declino” ha lasciato, quindi, il Beaufort Gyre in balia del vento, facendolo muovere più vorticosamente. I venti che, per decenni, hanno soffiato in questa regione dell’Artico, poi, hanno contribuito a muovere la corrente in un’unica direzione: un evento “insolito”, in quanto, precedentemente, cambiavano direzione ogni cinque o sette anni. Inoltre, la ricerca ha scoperto che, nonostante la “curva” di Beaufort sia sbilanciata a causa dell’energia supplementare del vento, la corrente libera la propria energia formando dei vortici circolari di acqua.
“Ciò che emerge da questo studio – commenta Alek Pety, co-autore dello studio e scienziato polare presso il Centro Goddard della Nasa – è che la perdita di ghiaccio marino ha impatti davvero importanti sul sistema climatico del nostro Pianeta, che stiamo scoprendo solo in questo momento”.
di Michael Dones
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