MILANO - Le dighe naturali sono strutture che si formano spontaneamente nei corsi d'acqua a seguito di processi geologici o dell'attività di animali come i castori. Queste barriere spontanee svolgono un ruolo fondamentale nella regolazione del flusso idrico, nella creazione di habitat e nella conservazione della biodiversità. L’articolo illustra le principali tipologie di dighe naturali, il loro impatto ecologico e presenta un caso recente: la diga costruita da una colonia di castori in Repubblica Ceca, esempio emblematico di come la natura possa contribuire alla gestione ambientale in modo efficiente ed economico.
Cosa sono le dighe naturali
Le dighe naturali sono strutture di sbarramento che si formano lungo corsi d’acqua senza l’intervento dell’uomo. La loro origine può essere legata a eventi geologici come frane o eruzioni vulcaniche, a processi glaciali oppure all’attività di animali, in particolare dei castori. A differenza delle dighe artificiali, progettate per scopi specifici come la produzione di energia o l’irrigazione, le dighe naturali si originano da fenomeni spontanei e imprevedibili, spesso in risposta a dinamiche ambientali locali. Nonostante la loro apparente semplicità, esse sono in grado di modificare in modo sostanziale il paesaggio e influenzare la disponibilità e la qualità delle risorse idriche.
Tipologie e origini delle dighe naturali
Le dighe naturali possono essere classificate in base al processo che le origina. Le principali tipologie includono:
- Dighe da frana: si formano quando una frana riversa detriti, terra e rocce nel letto di un fiume, bloccandone il corso. Questi sbarramenti possono essere instabili e, se crollano improvvisamente, causare inondazioni a valle.
- Dighe glaciali: sono costituite da ghiaccio o morene che ostruiscono temporaneamente il flusso dei corsi d’acqua, spesso formando laghi proglaciali. Il loro collasso può provocare fenomeni catastrofici, noti come GLOFs (Glacial Lake Outburst Floods).
- Dighe laviche: si verificano in contesti vulcanici, dove la lava solidificata ostruisce temporaneamente o permanentemente il corso di un fiume. Alcuni sbarramenti lavici possono resistere per secoli o millenni.
- Dighe biologiche: realizzate da tronchi, radici e materiali vegetali trasportati dalla corrente o accumulati da animali. Tra queste, le più note sono le dighe costruite dai castori, che agiscono da veri e propri ingegneri ecosistemici).
Il ruolo ecologico delle dighe naturali
Le dighe naturali svolgono diverse funzioni ecologiche, spesso complesse e interconnesse:
- Regolazione del flusso idrico: le dighe rallentano il corso dell’acqua, riducendo il rischio di piene improvvise e aumentando la capacità del terreno di trattenere l’umidità durante i periodi siccitosi.
- Creazione di habitat: i bacini che si formano a monte della diga favoriscono l’insediamento di specie acquatiche e semiacquatiche, aumentando la biodiversità locale.
- Depurazione naturale: rallentando il flusso, l’acqua deposita sedimenti e sostanze nutrienti, migliorandone la qualità chimico-fisica.
- Sequestro di carbonio: le zone umide generate dalle dighe naturali possono funzionare da pozzi di carbonio, contribuendo alla mitigazione dei cambiamenti climatici.
I castori, gli architetti del paesaggio
I castori sono tra i pochi animali in grado di modificare attivamente il proprio ambiente attraverso la costruzione di dighe. Utilizzano rami, tronchi, fango e pietre per creare sbarramenti che rallentano il flusso dell’acqua e danno origine a stagni. Questi ambienti offrono loro protezione dai predatori e facilitano l’accesso al cibo.
L’impatto delle dighe costruite dai castori va ben oltre le necessità della specie: esse aumentano la ritenzione idrica, rallentano l’erosione, migliorano la qualità dell’acqua e creano habitat adatti ad anfibi, uccelli, pesci e invertebrati. Per queste ragioni, i castori sono considerati una “species of ecological importance” e talvolta impiegati nei progetti di rinaturalizzazione dei fiumi in Europa e Nord America (Gurnell, 1998; Ecosystem Engineers, Trends in Ecology & Evolution) (3Bee.com)
La diga dei castori in Repubblica Ceca: un esempio virtuoso
Un caso emblematico è rappresentato dalla diga realizzata da una colonia di castori nella regione dei monti Brdy, in Repubblica Ceca. L’area, una volta sede di un poligono militare, era oggetto di un progetto pubblico per la costruzione di una diga artificiale, con l’obiettivo di ristabilire una zona umida. Tuttavia, i lunghi tempi burocratici avevano bloccato il progetto per oltre sette anni.
Nel frattempo, otto castori hanno costruito diverse dighe, ricreando in pochi giorni la funzione idraulica che si intendeva ottenere con l’intervento umano. Il risultato è stato una rete di zone umide che ha migliorato la qualità dell’acqua, ridotto il rischio idrico e aumentato la presenza di specie rare come il gambero di fiume. Le autorità stimano che l’attività spontanea dei castori abbia fatto risparmiare oltre 30 milioni di corone (circa 1,2 milioni di euro) rispetto al progetto originario.
Dighe naturali e futuro. Opportunità e rischi
Le dighe naturali rappresentano una risorsa importante nella gestione sostenibile del territorio. Oltre a offrire vantaggi ecologici, possono ridurre i costi della manutenzione idraulica e aumentare la resilienza dei paesaggi agli effetti del cambiamento climatico. Tuttavia, presentano anche dei rischi: alcune, come le dighe da frana, possono crollare all’improvviso, con conseguenze devastanti. Altre, come quelle dei castori, possono interferire con le attività agricole o con infrastrutture antropiche.
Per questo motivo, è essenziale che queste strutture vengano monitorate e, ove necessario, integrate in strategie di gestione territoriale basate su approcci ecosistemici. In un contesto di crescente incertezza climatica, le dighe naturali possono contribuire a costruire un equilibrio più armonioso tra natura e attività umana.
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Di Martina Invernizzi