MILANO – Una ricerca condotta da alcuni ricercatori della Massey University in Nuova Zelanda e pubblicata sul National Center for Biotechnology Information, sembra dirci che se una persona è correttamente idratata riesce ad avere soglie di resistenza al dolore più alte.
Lo studio
I partecipanti alla sperimentazione (17 uomini in buona salute tra i 27 e i 32 anni) si sono sottoposti due volte ad un “cold pressor test”, uno dei metodi più usati negli studi sul dolore, perché mette sotto pressione l’organismo permettendo di analizzare come reagisce. Si tratta di far immergere i piedi nell’acqua ghiacciata. I partecipanti allo studio l’hanno fatto due volte: mantenendo ovviamente uguali gli altri fattori (dieta, caffè, sonno, ecc.), la prima volta hanno affrontato il test in normali e corrette condizioni di idratazione, la seconda invece dopo aver evitato di idratarsi per le 24 ore precedenti.
I risultati
E’ stato calcolato il tempo di resistenza dei partecipanti alla pressione fredda sui piedi finché il dolore non diventava intollerabile. Si è quindi notato che nelle persone correttamente idratate il tempo di sopportazione era maggiore rispetto a quelle disidratate. Risultati, questi, coerenti con alcuni studi precedenti e che suggeriscono che lo stato di idratazione potrebbe essere uno dei fattori che contribuisce a determinare la percezione del dolore.
di Alessandro Michielli
19 dicembre 2016
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