MILANO - Nella terza età l'equilibro idrico è un fattore importante per la stabilità dell'organismo. Lo stimolo della sete si attenua con l'avanzare dell’età e quindi l'anziano va facilmente incontro a situazioni di disidratazione, con relativi problemi di ipovolemia (diminuzione della parte liquida del sangue). In questo articolo, scopriremo l’importanza di una corretta idratazione per gli anziani e quali sono le acque maggiormente consigliate in età avanzata.
L’importanza di bere acqua nella terza età
Dopo una certa età è fondamentale bere molto. Gli anziani col passare degli anni perdono il senso della sete, mentre l'esigenza di acqua da parte dell’organismo non diminuisce. Occorre assimilare anche piccole quantità d’acqua ma spesso, nel corso di tutta la giornata, senza attendere di avere sete.
Lo stato di disidratazione negli anziani può compromettere il corretto funzionamento cerebrale, la prestanza fisica e portare anche problemi alla vista. Ecco perché bere regolarmente la quantità di acqua necessaria all'organismo, è la base per una buona salute fisica e neurologica anche in età avanzata.
Qual è l’acqua minerale migliore per gli anziani
Le acque per gli anziani andrebbero scelte in base alle personali necessità ed eventuali patologie; per esempio per aiutare a prevenire l’osteoporosi è bene inserire nella dieta acque ricche di calcio, mentre un incremento della diuresi con eliminazione dell’acido urico viene svolto più rapidamente da acque a basso contenuto di sali. Per gli anziani che soffrono di reni o di pressione alta è consigliata invece un’acqua ricca di potassio, mentre potrebbero essere da evitare acque troppo ricche di calcio.
Se non si hanno specifici stati di ritenzione idrica, nell’anziano le acque minerali sono da preferire a quelle oligominerali, in particolare quelle ferruginose e costituite soprattutto da cloruro di sodio, iodio e bromo. Le acque minerali, nella dose compresa tra un litro e due litri, aiutano in particolare la salute dell’apparato urinario e l’assorbimento di vitamine e sali minerali.
In generale, è utile che le persone anziane senza particolari problemi di salute bevano in abbondanza acqua minerale naturale, prevalentemente calcica o bicarbonato-calcica, in modo da assicurare un'adeguata idratazione pur senza un eccessivo impegno renale.
Quanta acqua bere
Bere regolarmente la quantità di acqua necessaria all'organismo, circa 1 litro e mezzo, garantisce la giusta idratazione ed è la base per una buona salute fisica e neurologica. Per avere una semplice stima della quantità d’acqua da assumere basta moltiplicare il peso corporeo per 30 ml. Ad esempio, una persona di 70 kg dovrebbe assumere circa 2.1 litri di acqua al giorno.
Idratazione e radicali liberi
Un interessante studio* riguardante gli effetti positivi dell’acqua per gli anziani mirava a dimostrare se l’acqua minerale S.Pellegrino, utilizzata con metodica idropinica (cura a base di acqua minerale come bibita) e fangobalneoterapica (bagni per la cura termale), avesse potuto svolgere un’azione favorente nella riduzione dei radicali liberi.
Per verificare l’eventuale azione antiossidante dell’acqua minerale S.Pellegrino sono stati sottoposti a terapia idropinica per 12 giorni consecutivi 35 pazienti, 16 dei quali avevano contemporaneamente effettuato un ciclo di fangobalneoterapia. I radicali liberi sono stati rilevati, pre e post il ciclo di trattamento, sul sangue capillare intero. Lo studio ha evidenziato una riduzione media di radicali liberi del 10,8% su tutto il campione ed un maggior effetto antiossidante sul gruppo che era stato contemporaneamente sottoposto a fangobalneoterapia (14,2%).
Idratazione e ipertensione
Altro problema tipico delle persone anziane riguarda l’ipertensione arteriosa. Le acque oligominerali sono consigliate a chi ne soffre, poiché contengono poco sodio. Per chi ha problemi di pressione alta si consiglia un'acqua con pochi sali minerali, diuretica e in grado di eliminare il sodio in eccesso per contrastare l'aumento della pressione e l'affaticamento cardiaco.
L’importanza di scegliere la giusta acqua per gli anziani che soffrono di ipertensione è dimostrata dallo studio condotto da David Robertson, farmacologo e neurologo alla Vanderbilt University di Nashville, in Tennessee, sugli effetti ipertensivi dell'acqua** nei pazienti senza baroriflesso, privi cioè del sistema che mantiene la pressione nella norma.
Lo studio ha dimostrato come l'acqua aumenti la pressione, diluendo il sangue in partenza dallo stomaco e riducendo quindi la concentrazione dei sali che vi sono presenti; questo allerta l'organismo, attiva il sistema simpatico e fa aumentare la pressione del sangue per riportare la concentrazione dei sali nella norma, attraverso l'azione di una proteina chiamata Trpv4.
Un’attivazione che, secondo quanto spiega il dottor Robertson, comporta un maggior dispendio energetico. Ecco quindi perché, per gli anziani che soffrono di ipertensione, è consigliabile un'acqua a basso contenuto di Sali minerali.
Ricordiamo che i consigli presenti in questo articolo sono rivolti a persone anziane che non presentano particolari patologie: in generale è consigliato sempre una visita con un esperto e un confronto con un medico specializzato o con il proprio medico di base.
di Salvatore Galeone
Bibliografia:
*“Effetto antiossidante dell’acqua minerale S.Pellegrino”, di G. Nappi, S. De Luca, P. Di Base; 2014
**Portal Osmopressor Mechanism Linked to Transient Receptor Potential Vanilloid 4 and Blood Pressure Control; Apr. 2010