MILANO - Le onde del mare che si infrangono sulla spiaggia, lo sgorgare dei ruscelli, la pioggia battente sui ciottoli. Molte persone affermano di rilassarsi, o perfino addormentarsi, ascoltando questi suoni “liquidi”. La cosiddetta “musica d’ambiente” esiste da anni: dalle musicassette di un tempo ai cd, fino ad arrivare agli MP3 alle App dei dispositivi mobili di oggi, le raccolte musicali con protagoniste i suoni della natura, in particolare quelli marini, sono diffusissime. Ma perché l’ acqua che scorre ha questo particolare effetto sulla gente?
Suoni percepiti come “non minacce”
Secondo LiveScience, parte della risposta è da ritrovare nel modo in cui il nostro cervello interpreta i suoni esterni, sia di giorno sia nel cuore della notte. Alcuni rumori, ad esempio le urla umane o la musica rock, difficilmente possono essere ignorati, mentre altri legati a eventi naturali, come il vento che soffia tra gli alberi e le onde che s’infrangono sulla battigia, non distolgono la nostra attenzione. "Lenti e sibilanti, questi suoni rappresentano le cosiddette “non minacce”, capaci di trasmettere un senso di calma e tranquillità", afferma Orfeu Buxton, Professore associato di salute bio-comportamentale presso l’Università della Pennsylvania. "È come se volessero dire a chi li ascolta di non preoccuparsi".
La differenza d’intensità
I rumori forti, in generale, tendono a destabilizzarci non tanto per il loro volume, quanto per il carattere del suono e per la sua capacità di attivare il cosiddetto “sistema di vigilanza” nel nostro cervello. "Il tipo di rumore definisce la nostra reazione, in quanto le informazioni ad esso legate vengono elaborate in modo diverso dal nostro cervello", ha aggiunto Buxton. Ad esempio, anche se l’intensità del suono delle onde che si infrangono sulla spiaggia può variare, alternando intervalli di silenzio a dei crescendo, la vibrazione sonora aumenta e diminuisce dolcemente. Questo è in netto contrasto con un urlo o un telefono che, improvvisamente, squilla nel silenzio producendo un suono che raggiunge il suo picco di volume quasi istantaneamente.
Michael Dones
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