MILANO - Tra “vele” e “ponti” alle Pescherie di Giulio Romano a Mantova è tornata “Arte sull'acqua”. Giunta alla sua sedicesima edizione, che si tiene in contemporanea con il Festivaletteratura, la rassegna ha proposto le installazioni sul Rio di Lorella Salvagni, “Un ponte tra terra e cielo” e dell'artista coreana Jukhee Kwon dal titolo “Vele di parole”, accompagnate da musica e eventi in dialogo con quelle opere, sospese o galleggianti sull'acqua. L'iniziativa è realizzata a cura dell'associazione Non Capovolgere Arte Contemporanea.
Le installazioni acquatiche
L'installazione della Salvagni propone effimeri archi luminosi sull'acqua che si mettono in relazione con quelli ben più solidi realizzati diversi secoli fa da Giulio Romano creando così un rimando, quasi all'infinito, di ponti salvifici tra tempi e modi diversi. Le vecchie pagine del sapere enciclopedico, destinato ai topi nelle soffitte o al macero, sono stati invece rivitalizzati dalla Kwon, che ne ha creato vele dispiegate sulle acque calme del Rio, evocatrici di un sentimento eroico.
Celebrare il fiume Po
Dopo l’inaugurazione con il Laster Trio, si è tenuto giovedì sera sotto le logge delle Pescherie il reading teatrale con musica dal vivo “Le voci del grande fiume”, un racconto di cronaca, poesia e letteratura che si snoda lungo il percorso del più grande fiume italiano: il Po. Esso, come tutti i grandi fiumi, parla e racconta storie. Le voci sono quelle del mito antico, dei poeti classici e contemporanei, degli scrittori, dei letterati e dei giornalisti che hanno abitato lungo il suo corso o che hanno avuto occasione di conoscere a fondo il fiume per lavoro o per affinità culturali. Numerose sono anche le cronache che raccontano la storia, le vicende e le trasformazioni del Po: non ultima la grande alluvione del 1951.
Di Rossella Digiacomo