MILANO - Produrre uno spettacolo teatrale di respiro internazionale sul tema dell’acqua con una pièce tratta da un classico rivisitato in una sceneggiatura “made in Brianza”. Nasce così “Il Popolo dell’acqua”, lo spettacolo teatrale ispirato al classico di Henrik Ibsen “Un nemico del popolo”, una commedia che affronta con comicità e intelligenza il tema della gestione dell’acqua. Prodotto da BrianzAcque e realizzato dalla compagnia Teatri Reagenti, la commedia rientra nel più ampio progetto AcquaInsieme, nato nel 2019 dalla partnership con le ACLI Milanesi con l’obiettivo di sensibilizzare i bambini e i cittadini della provincia di Monza e Brianza sul consumo responsabile dell’acqua.
Il Popolo dell’acqua
Quattro attori, 1 regista, 1 assistente alla regia, 2 scenografi, 1 decoratrice, 1 costumista, 1 sound designer, 1 fotografa: questo lo staff che ha lavorato ininterrottamente nei mesi scorsi per portare a termine il lavoro di produzione dello spettacolo teatrale “Il Popolo dell’acqua”. Nel 2020 BrianzAcque ha deciso di supportare la realizzazione dello spettacolo e le prime due rappresentazioni in un teatro milanese di prestigio e in un teatro monzese. Durante questi mesi complessi, il gestore dell’idrico brianzolo è andato avanti con la produzione operativa per dare un contributo di speranza e fiducia nella ripartenza e sostegno ai lavoratori del mondo dello spettacolo. Il protrarsi della pandemia ha obbligato a rinviare al 2021 le rappresentazioni, ma l’azienda non ha fermato la realizzazione dello spettacolo: oggi si possono programmare già, regole e situazione sanitarie permettendo, gli spettacoli per la primavera 2021.
Un nemico del popolo
“Un nemico del popolo” è un dramma in cinque atti del drammaturgo norvegese Henrik Ibsen, scritto nel 1882 e andato in scena per la prima volta nel 1883. Ambientato in un’immaginaria contea americana degli anni Venti, la trama dello spettacolo ruota attorno ad uno stabilimento termale che rappresenta il riscatto per il territorio, offrendo lavoro agli abitanti di un paese depresso economicamente. Ma sorge un conflitto politico e morale che contrappone due fratelli: il medico Thomas Stockmann, direttore dello stabilimento, e il sindaco Peter Stockmann. Thomas scopre che le acque termali sono causa di inquinamento; Peter tenta invano di convincerlo che la sua denuncia porrà fine ai sogni collettivi di benessere. Il dottore prosegue per la sua strada, convinto che la cittadinanza alla fine gliene sarà grata. Invece, scoprirà che al contrario tutti osteggiano la sua decisione di voler rendere pubblica l’informazione che le acque sono contaminate. Così Stockman perde il lavoro, la sua casa viene assediata, la famiglia offesa e viene additato da molti come un "nemico del popolo". Nonostante tutto, il dottore decide di restare in città e di combattere per la verità, indipendentemente dal prezzo, dichiarando che "l'uomo più forte del mondo è anche quello più solo".
Di Rossella Digiacomo