Intervista al fotografo e documentarista Alessandro Penso, curatore della mostra “Water”
Com’e’ nata l’idea di “Water”?
Il progetto dall'emblematico titolo "Water" e’ stato finanziato dalla Provincia di Roma, in collaborazione con l'Organizzazione non governativa Sev Orione '84 e realizzato dagli studenti di Officine Fotografiche e ragazzi di origine africana che vivono in Italia. L’idea era di trovare un tema che potesse essere adatto alle sinergie che si creavano tra le due realta’. Chi ha sentito racconti sulle divinita’ dell’acqua o conosce bene le difficolta’ legate alla disponibilita’ di questa risorsa, e chi vive in Occidente dove l’acqua e’ un problema poco conosciuto o comunque nascosto. Dai confronti che ci sono stati abbiamo tratteggiato alcune linee guida su cui poi e’ stata sviluppata la mostra: l’acqua come bene primario, lo sfruttamento dell’acqua, la necessita’ dell’acqua e l’acqua come cultura. Molti lavori si sono indirizzati sull’acqua come risorsa che viene sfruttata e che va tutelata. Altri hanno indagato come l’acqua si diffonde in culture lontane attraverso anche riti e miti ancestrali che la celebrano come divinita’ antiche.
Quali sono stati gli scopi e l’obiettivi della mostra?
Una volta realizzati i lavori abbiamo organizzato la mostra con lo scopo di sensibilizzare le persone sull’importanza dell’acqua e su quello che succede a pochi passi da noi ma anche nel nostro Paese. Un ragazzo, ad esempio, ha studiato come nel Viterbese c’e’ stato un inquinamento apparentemente senza alcun motivo dell’acqua che ha reso l’accesso complesso non solo per un discorso di potabilita’ ma anche per i problemi legati all’uso domestico o agricolo. Un altro ragazzo ha ripercorso il fiume Olona per verificare alcune notizie che denunciavano l’inquinamento dell’acqua per opera di attivita’ industriali e atteggiamenti poco responsabili anche delle singole persone.
Dal punto di vista culturale, in che modo l’acqua e’ riuscita ad aspirare l’occhio fotografico degli artisti?
L’acqua e’ vita e quindi crea un immaginario incredibile. Nel delineare i piani di lavoro non trovavamo mai una fine proprio perché l’acqua ha importanza fondamentale, la troviamo ovunque e in qualunque forma. L’immaginario artistico puo’ spaziare ma anche da un punto di vista sociale e’ facile trovare storie sempre piu’ importanti che fanno capire quanto sottovalutiamo una risorsa che di per sé e’ tutto. La mancanza di rispetto, ad esempio nei confronti di una sorgente, puo’ creare problemi che vanno avanti per anni e anni senza che neanche ce ne accorgiamo. Ma parlando da un punto di vista artistico credo che non abbia limiti, anche per la possibilita’ di maneggiarla in tre tipi di stadi – liquido, solido e gassoso – che permette di dare sfogo alla creativita’ e costruire sempre opere diverse ma allo stesso tempo significative anche da un punto di vista sociale, come e’ stato per “Water”.
foto di Roberto Biocco - Fiume Olona
aggiornato il 15 ottobre 2013