SAPPORO (JP) – Nato nel febbraio del 1950, quando un gruppo di studenti liceali, per sfuggire al clima di depressione post-bellica, si cimentò nella costruzione di sei sculture di neve così scenografiche da attirare l’attenzione dei mass media locali, il Festival della neve di Sapporo, si svolge ancora oggi nel centro della città, proprio nel cuore di Odori Park, esattamente dove germogliò, oltre sessant’anni fa, l’idea studentesca. Oltre 38.000 le tonnellate di neve che, ogni inverno, vengono raccolte dalle montagne dei dintorni della penisola dell’Hokkaidō per la realizzazione di questo evento così bizzarro e in grado di fondere perfettamente natura e design.
Le immense sculture di ghiaccio
Centinaia e centinaia le immense sculture, larghe oltre 25 metri e raffiguranti i soggetti più disparati. Foche impertinenti, dallo sguardo più vivido che ibernato, strisciano simpaticamente le loro pance, tra sfondi in lontananza di palazzi dalle trasparenze scultoree, emotivamente congelanti e così mastodontici da ospitare intere famiglie ai loro interni. E ancora, sulla scia del più fantasioso clima fiabesco, gelidi personaggi della Walt Disney, alti oltre trenta metri, strizzano i loro occhi infantili ai manga più adulti e sfrontati. Robot, dinosauri, cantanti famosi come Micheal Jackson, scenografie di pellicole rinomate e templi religiosi. Tra le immense sculture di ghiaccio del Sapporo Snow Festival spiccano, del resto, gli abbinamenti più sgangherati. E così, passeggiando tra le bancarelle alla ricerca di noodle e calde leccornie fumanti, è possibile imbattersi tanto in un Qui, Quo, Qua in fuga da Zio Paperone quanto nella più seriosa, e impeccabile, riproposizione di ghiaccio della Pietà di Michelangelo: un vero mondo virtuale modellato da arte e basse temperature quello del Festival della Neve.
Sapporo, una città green
Nota per aver ospitato le Olimpiadi Invernali nel 1972, Sapporo è anche una città fortemente green. Viali alberati, locali di cucina macrobiotica come lo Shojin Restaurant Yo, infiniti prodotti da scegliere al Central Wholesale Market, rigorosi divieti di fumo nei principali luoghi pubblici e, tanti, tantissimi parchi, tra cui il Moerenuma Park, famosissimo per essere stato costruito su un terreno recuperato proprio da un impianto di trattamento dei rifiuti. Inutile stupirsi. I giapponesi, del resto, hanno sempre custodito un talento incomparabile per la cura della natura e del paesaggio.
di Alessandro Conte