Immortalare l’acqua in ogni momento con qualsiasi mezzo a disposizione può realmente regalarci momenti inimitabili con il nostro “io” più nascosto
MILANO - L'idea a cui sta lavorando Ulay, e che segna il suo ritorno al centro della ribalta, verte attorno all'acqua: "E' uno dei quattro elementi primari secondo la filosofia greca", dice, ma oggi le risorse sono drammaticamente a rischio. Ulay precisa che il suo non è un approccio né ambientalista né politico, ma prettamente artistico, il suo intento è semplicemente quello di mostrare la bellezza dell'acqua, in tutte le sue forme.
L’ARTISTA - FrankUwe Laysiepen, in arte Ulay, nato il 30 novembre 1943 a Solingen, in Germania è un artista degli ultimi anni '60 e '70. In tutte le sue opere il contenuto centrale è il rapporto tra corpo, spazio e società. Durante la sua vita ha viaggiato in diversi paesi e collaborato con artisti locali, tra gli altri i Paesi Bassi, Australia centrale, Cina, Germania e Stati Uniti. Dal 1976 al 1989 ha collaborato con Marina Abramović. Le prestazioni di questo periodo sono le più note del lavoro di Ulay. Il suo sodalizio umano e artistico con Marina Abramovic ha costituito uno dei capisaldi dell'avanguardia europea. I due praticavano la body art: tra cui automutilazione, immobilità, corpi sospesi nello spazio.
LA FOTOGRAFIA - Grazie alla sua formazione come fotografo, ha documentato le sue performance costantemente. Uno dei suoi mezzi di comunicazione preferiti era ed è ancora la Polaroid. Dopo 5 anni come professore di prestazioni e media art alla Staatliche Hochschule für Gestaltung di Karlsruhe (1999-2004) in Germania è tornato ad Amsterdam, ma viaggia ancora in giro per il mondo. All'inizio il suo progetto aveva il nome "Artists for water- water to all". In seguito ha pensato di creare una piattaforma su cui riversare immagini, registrazioni sonore e testi. Per farlo basta un telefonino: oggi, anche negli angoli più remoti del pianeta, tutti hanno in tasca un apparecchio multimediale in miniatura. Così ha cominciato a chiamare il progetto "Waterphonie” da acqua e telefonia. Dopo lunghe discussioni ha capito però che molti artisti prediligono congegni tecnici sofisticatissimi e resisterebbero all'idea di trasferirle su un mezzo primitivo come il cellulare. Accantonata l'idea di limitarsi a immagini prodotte con telefonini, il nuovo progetto è un sito Web (www.earthwatercatalogue.org; che esiste già, ma in forma ancora embrionale) a cui ogni partecipante potrà contribuire con prodotti di vario grado di sofisticazione tecnologica.
WATERTOALL - In un'intervista del2011, ha dichiarato: "Di recente ho deciso che ogni volta che incontro qualcuno mi presento come “Acqua”. Pensate a questo: i nostri cervelli sono costituiti per circa il 90%di acqua, il nostro corpo circa il 68%. Messa in questi termini, le persone si incuriosiscono e da lì nasce poi una conversazione che crea consapevolezza su questa preziosa risorsa Dopo sette anni di studio, preparazione e ricerche su sorgenti, ghiacciai e nuvole, il progetto è pronto. Nome e modalità hanno avuto varie mutazioni, ma l'idea centrale è quella di un lavoro collettivo, in cui coinvolgere artisti di ogni disciplina e provenienza geografica.
aggiornato il 23 gennaio 2012