MILANO - In questa intervista, Adelaide Ponzi racconta la genesi del suo progetto creativo e sostenibile, "Sotto il Segno dei Pesci". Dai primi passi durante la pandemia fino alla realizzazione di tutorial che ispirano alla pratica del riciclo creativo, Adelaide spiega come unire artigianato e sostenibilità attraverso l'utilizzo di materiali recuperati.
Adelaide, il tuo progetto trasmette un forte legame con l’artigianato e il fai da te. Come è nata questa passione e cosa ti ha portato a creare “Sotto il Segno dei Pesci”?
L’azione di creare qualsiasi progetto, con le mani o con la mente, è un processo che, al di là del risultato finale, trovo gratificante da quando ne ho memoria. Prima di esplorare il mio lato creativo, mi sono concentrata sugli studi in ingegneria, sul recupero e la trasformazione dei rifiuti fino alle prime esperienze lavorative nel settore idrico. Sono stati proprio questi due ambiti che mi hanno plasmato, rendendomi consapevole della nostra impronta sulla terra. È solo durante il Covid-19 che ho iniziato a sperimentare i primi progetti di riciclo creativo per arredare ed organizzare casa creando anche i primi tutorial da condividere sulla mia pagina “Sotto il segno dei pesci”, ispirata dalla famosa canzone di Venditti che parla di uno dei segni più creativi dello zodiaco.
I tuoi lavori uniscono creatività e sostenibilità, trasformando materiali di ogni tipologia in oggetti unici. Come scegli i materiali e quali criteri segui per dare loro nuova vita?
I materiali che scelgo per creare sono principalmente di recupero: assi in legno, cassette, mobili di seconda mano, cartone, fino ai più piccoli packaging in plastica. Ho iniziando dipingendo diversi materiali per trasformarli in vasi o contenitori. Oggi provo ad assemblare diversi elementi di recupero per progetti leggermente più complessi.
Ci racconti un progetto particolarmente significativo, magari per la sua complessità o il suo valore simbolico?
Infatti, un progetto leggermente più complesso ma alla portata di tutti, è stato il tavolino da caffè in stile organico, importante per me per diversi motivi. Si tratta del mio primo approccio con il legno: l’ho tagliato, levigato, trattato e assemblato con diversi materiali (anche di recupero). Ho compreso la potenzialità del materiale e la necessità di migliorare la mia abilità da principiante. È stato un progetto apri fila e continua ad essere anche oggi il mio alleato per ogni sperimentazione. Per ultimi ma non per questo meno importanti, hanno grande valore tutti i fai da te condivisi con mia figlia. Amiamo dare alla plastica una seconda vita realizzando vasi, contenitori, astucci e puzzle.
Di Stefano Morretta