MILANO – Giovedì 20 luglio è iniziata in Australia e Nuova Zelanda la Coppa del Mondo di calcio femminile, che durerà fino al 20 agosto. Per l’occasione, numerose giocatrici da tutto il mondo hanno deciso di mettersi in gioco anche a favore del clima, in un’ottica di ricompensazione delle emissioni causate dai voli per gli spostamenti.
Com’è nata l’iniziativa e in che cosa consiste
Con una crescente attenzione, negli ultimi anni, nei confronti del mondo del calcio femminile, la nona edizione dei mondiali ha già raggiunto risultati straordinari, registrando la vendita di oltre 1 milione di biglietti e potenzialmente presentandosi come l’evento di sport femminile a sé stante con il maggior numero di presenze. Cogliendo quindi questa enorme opportunità di visibilità, e supportata da Common Goal e Football For Future, la danese Sofie Junge Pedersen ha lanciato un’iniziativa a favore del clima, creando un seguito di altre 44 giocatrici, compresa la giocatrice della Roma Elena Linari.
Il problema centrale che l’iniziativa cerca di affrontare riguarda l’inquinamento provocato dagli spostamenti aerei per e dall’Australia e la Nuova Zelanda. La risposta delle giocatrici è quella di donare ad alcune iniziative di resilienza climatica, compensazione delle emissioni di carbonio e adattamento. Grazie al contributo di Common Goal – un movimento collettivo sociale e ambientale per il calcio – e Football For Future – un’organizzazione senza scopo di lucro – verrà infatti applicata una metodologia scientifica per misurare l’impatto ambientale degli spostamenti in termini di tonnellate di carbonio prodotte.
L’importanza dell’iniziativa per il clima
Tra le principali sponsor dell’iniziativa per il clima si è particolarmente espressa a favore la giocatrice del Chelsea Fleming: “spero che questa azione che io e le mie compagne di squadra stiamo intraprendendo acceleri la conversazione sul clima e crei un precedente per ciò che gli atleti possono fare per spingere per più politiche ambientali nel calcio".
L’obiettivo, a detta delle giocatrici, è quindi quello di dimostrare che anche il calcio può fare, nel suo “piccolo”, la differenza, soprattutto perché – così seguito a livello mondiale – può essere un esempio virtuoso per tutti, a partire dai giovani. "Sebbene non esistano attualmente soluzioni sostenibili per l'aviazione, come giocatrici stiamo dando l'esempio e compiendo un passo tangibile nella giusta direzione", ha dichiarato, infatti, Pedersen.
La strategia per la sostenibilità della FIFA Women’s World Cup 2023
I grandi eventi sportivi, sebbene così amati e seguiti da tutto il mondo, non sono mai esenti da critiche, soprattutto per quanto riguarda l’impatto che hanno dal punto di vista sociale e ambientale sui territori dove vengono organizzati. Per rispondere alla necessità per gli eventi di affrontare il proprio impatto e sensibilizzare sui temi relativi alla sostenibilità, lo scorso settembre la FIFA ha presentato la Women’s World Cup Sustainability Strategy, in linea con la propria Climate Strategy e con il suo impegno nei confronti dello United Nation Sport for Climate Action Framework, per ridurre le proprie emissioni nei prossimi anni.
Di Elena Parodi