Sale la consapevolezza sull’importanza della corretta idratazione
MILANO – Sembrerebbe sfatato il mito che dipingeva gli americani come il “popolo degli eccessi”. Per lo meno dal punto di vista del bere. Un recente studio, infatti, evidenzia la crescita esponenziale dell’acqua quale bevanda preferita, il cui consumo si attestato nell’ultimo anno a 232 litri pro-capite.
LO STUDIO - Nel 1998 gli americani consumavano in media solo 170 litri d'acqua a persona. Oggi, la quantità media d’acqua che la gente beve è arrivata a 232 litri l’anno, per un aumento pari al 38 per cento. E’ quanto emerso dallo studio “American drinking habits” tra il 2001 e il 2011, commissionato dal Beverage Information Group e realizzato dal MarketWatch. In seguito alla pubblicazione di questi dati, diversi giornalisti hanno voluto dare un taglio diverso all’approfondimento della notizia.
LA CONSAPEVOLEZZA- James Hamblin, giornalista di The Atlantic's Health, analizza i recenti dati ammettendo che anche lui, come la maggior parte degli americani, abbia avuto dei vantaggi nel decidere di optare per un maggior consumo di acqua in bottiglia. Derek Thompson, sempre sul The Atlantic, ha voluto dare uno sguardo più approfondito al dati di mercato relativi a gennaio, che ha mostrato solo negli ultimi dieci anni negli Stati Uniti bere il consumo di acqua in bottiglia sia aumentato del 50 per cento. “Per gli Stati Uniti – ha concluso il giornalista – potrebbe essere l'inizio della fine di un'era. Ma per miliardi di famiglie, rappresentati lo stile di vita della classe media dell’ultimo decennio, questo rappresenta qualcosa di più di un inizio”.
IL RITORNO ALLE ORIGINI - La giornalista dell’Associate Press Candice Choi, autrice dell’articolo “America’s new love: water” ha chiesto il parere sull’aumento del consumo di acqua in bottiglia di Kim Jeffery, presidente di Nestlé Waters North America. “L’acqua ha sempre accompagnato l’uomo durante la sua esistenza – ha affermato Kim Jeffery – Il fatto che adesso è la bevanda più scelta significa che si inizia a prendere coscienza della sua importanza”.
aggiornato il 3 maggio 2013