Il nord batte il sud nel consumo pro capite di acqua minerale
MILANO - Quanto vale l’acqua minerale in Italia? A rispondere a questa e altre domande sono i numeri delle Stime Annuario Bevitalia Beverfood.com, redatti su dati associativi, aziendali e istituti di ricerca, che spiegano quanto è radicato nella cultura italiana la produzione e il consumo di acqua minerale. Un trend in costante crescita se si considerano gli ultimi trent’anni: nel 1980 si consumavano solo 47 litri pro-capite, mentre oggi sono arrivati a 189.
IL MERCATO - Nel 2011 la produzione totale di acqua si è attestata su 12.350 milioni di litri, dei quali 12.200 milioni sono acque minerali e 150 divisi tra altre acque confezionate. A fronte di questa produzione il valore economico del 2011 è incrementato rispetto all’anno precedente: oggi infatti si attesta sui 2.240 milioni di euro mentre nel 2010 era di 2.200 milioni. Per quanto riguarda i consumi anche qui il trend è in crescita: nel 2011 infatti si registrano ben 189 litri pro-capite, tre in più rispetto al 2010.
NORD BATTE SUD - Come si distribuisce il consumo in Italia? Nel paese dei campanili ogni settore vede la simpatica corsa a chi deve detenere il primato: nel mondo dell’acqua minerale il nord batte il sud nei consumi. Infatti il Nord-Ovest ne consuma il 30% della produzione totale, il Nord-Est il 19%, al Centro e in Sardegna ne se consuma il 26% mentre al Sud e Isole il 25%. E tra le acque gli italiani preferiscono le lisce naturali (65%) seguite dalle frizzanti (22%) e le effervescenti naturali (13%).
TREND IN CRESCITA - I numeri dimostrano come negli ultimi trent’anni ci sia stata una crescita impressionante sia nella produzione che nei consumi. Se nel 1980, infatti, a fronte di una produzione di 2.350 milioni di litri si consumavano solo 47 litri pro-capite, nel 2000 sono stati prodotti oltre 10mila milioni di litri tra acque minerali e confezionate o se ne consumavano 167 pro-capite. Da allora a oggi l’incremento dei consumi è stato del 402%, a dimostrazione di come questo bene sia importante nella cultura e nelle abitudini italiane.
aggiornato il 26 febbraio 2013