MILANO - Gli analisti di Ener2Crowd e del GreenVesting Forum hanno codificato per la prima volta gli indicatori della sostenibilità della finanza alternativa green, per poter capire quando un investimento è davvero verde e quando si tratta invece di GreenWashing.
Maggiore trasparenza sugli investimenti sostenibili
“L’intero valore bloccato in Italia dal “modello fossile” e ridistribuibile tramite la finanza alternativa green è di circa 42,6 miliardi di euro l’anno, per un totale di 340 miliardi di euro da qui al 2030 - sottolinea Giorgio Mottironi, CSO e co-fondatore della società benefitEner2Crowd nonché Chief Analyst del GreenVestingForum, il forum della finanza alternativa verde - Era ormai indispensabile dotarsi di parametri scientifici per creare ancora più trasparenza di scelta, possibilità di comparazione e rapidità di comprensione del valore dell’opportunità che stiamo costruendo.”
La redditività ecologica
Il documento con l’indicazione dei dati e della metodologia è disponibile online sotto forma di “white paper” nell’ambito del «VII Quaderno di Energia, Economia e Società», che chiunque può liberamente scaricare sul portale del GreenVesting .
Le aziende listate sui mercati di borsa sono responsabili del 14% delle emissioni globali, arrivando anche al 32% se si calcolano le emissioni collegate alla vendita di petrolio. Secondo gli analisti, abbattere una tonnellata di emissioni climalteranti renderebbe oggi 184 euro annui. Tale indicatore è noto come “redditività ecologica” e ci dice quanto può rendere l’abbattimento delle emissioni climalteranti tramite l’attività di investimento o risparmio promossa con strumenti di finanza alternativa sostenibile.
Il sostegno dal basso
Al tradizionale modello “oligarchico” di investimenti, che rischia di portare abbondanza, inefficienza, sprechi da una parte, e scarsità ed inefficacia dall’altra, oggi quindi si contrappone quello della partecipazione diretta, democratica, dal basso di una quantità altrettanto importante di capitali nelle mani delle singole persone, dei consumatori finali: il GreenVesting .
Oggi oltre il 49% degli investimenti verde scuro finisce in aziende grigie, che non presentano caratteristiche di sostenibilità. È importante dunque attivare strumenti e pratiche che permettano la mobilitazione delle enormi quantità di ricchezze diffuse e nella disponibilità dei cittadini, sostenendo chi —le aziende— è impegnato quotidianamente a sviluppare progetti il cui scopo è la decarbonizzazione dei sistemi produttivi e di consumo.
I vantaggi degli indicatori di sostenibilità per la finanza green
Lo scopo dei nuovi indicatori è quello di dare informazioni significative per costruire un portafoglio diversificato e consapevole, per avere un’immediata percezione della portata di un investimento (in termini di riduzione delle emissioni di CO2) e del valore dell’opportunità in relazione alla quantità unitaria (espressa in tonnellate) di emissioni di CO2. In questo modo ognuno ha la possibilità di comparare aspetti prettamente finanziari (rendimento e durata del finanziamento) con aspetti ambientali “quantificati”, potendo così meglio orientare la propria scelta, avendo a disposizione un’analisi rischi/benefici dal denominatore più ampio.
Il mondo della finanza verso una transizione ecologica sostenibile
La missione di Ener2Crowd va proprio in questa direzione. La società benefit è impegnata a rendere la transizione energetica sostenibile un movimento partecipato, inclusivo, trasparente, in grado di generare fenomeni di equa redistribuzione di ricchezza ecosistemica (monetaria, ambientale, culturale). Per creare una maggiore consapevolezza degli impatti che ciascuno può creare mettendo a disposizione la propria ricchezza era indispensabile “scoprire” gli indicatori della sostenibilità. Attraverso di essi è possibile operare una scelta guidata dagli obiettivi che si intendono raggiungere, avere una precisa rendicontazione del proprio contributo ed una chiara attribuzione delle proprie responsabilità sociali.
Salvatore Galeone