Rapporto Idrico 2023: perdite d’acqua superano il 42%

Rapporto Idrico 2023: perdite d’acqua superano il 42%

Nonostante aumentino gli investimenti, le perdite idriche corrispondono a quasi la metà dell'acqua immessa nelle reti comunali di distribuzione

MILANO - Gli investimenti italiani nel settore idrico sono saliti da 1 a 4,5 miliardi di euro nel decennio 2012-2023 ma non basta, visto che le perdite d'acqua superano ancora il 42%. Sono questi i dati principali del “Rapporto Annuale Idrico 2023” presentato nel corso del convegno Il Pnrr: un'occasione da non perdere per condurre il settore idrico verso l'eccellenza, organizzato da Agici, società di ricerca e consulenza specializzata nel settore delle utilities, delle rinnovabili, delle infrastrutture e dell’efficienza energetica.

Le perdite d’acqua ed i consumi idrici

Secondo Alessandra Garzarella, direttrice dell'Osservatorio per un'industria sostenibile dell'acqua (Oswi) di Agici la corretta gestione della risorsa idrica presenta ancora delle criticità da risolvere. "Da un lato - spiega - vi è il problema delle perdite idriche pari al 42,2% dell'acqua immessa nelle reti comunali di distribuzione, dall'altro, a fronte dei sempre più evidenti effetti dei cambiamenti climatici, si rilevano ancora problemi di uso poco sostenibile e consumi elevati di acqua".

Per quanti riguarda i consumi idrici, il settore agricolo risulta essere il maggior utilizzatore, con un prelievo annuo medio di 17 miliardi di metri cubi e un utilizzo annuo medio di 14,5 miliardi di metri cubi. Ma è un problema anche la depurazione, servizio ancora assente in alcuni comuni. Infine, c'è il tema della "elevata frammentazione" del servizio, con oltre 1.500 comuni che lo gestiscono ancora completamente o in almeno in parte.

L’importanza del Pnrr

Tali problemi ostacolano l'attuazione di "politiche e investimenti efficaci". "Per far fronte ad alcune di queste criticità - afferma Garzarella - il Pnrr può sicuramente essere visto come un utile strumento che, attraverso lo stanziamento di oltre 4 miliardi di euro, individua misure che mirano a migliorare l'efficienza dell'infrastruttura idrica e la governance del servizio idrico integrato".

Verso un servizio idrico integrato

Nel corso dell’evento, il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, ha esposto la necessità di adottare un piano nazionale per ridurre il numero dei gestori e dare attuazione alla riforma del Servizio Idrico Integrato.

Per adottare una corretta gestione idrica ed eliminare il “water service divide” (divario di servizio idrico) tra i territori italiani, il Ministro intende adottare una serie di misure per creare gli accumuli dei grandi bacini a fini energetici, limitare le perdite di rete, recuperare più acque reflue per l’agricoltura e irrobustire il sistema dei consorzi di bonifica e irrigazione.

Di Salvatore Galeone

READ MORE