MILANO – Con l’arrivo della bella stagione la voglia di rimettersi in forma aumenta e sono davvero molte le persone che, per farlo, scelgono di “correre”. Ma quali sono le regole da seguire una volta indossate le scarpette da running? Il personal trainer Marco Caponera, responsabile del BodyMind Training di Frascati, ci svela quali sono i segreti per una mantenere una corretta idratazione anche durante le corsette sotto il sole.
Qual è il momento ideale della giornata per andare a correre?
I momenti migliori per andare a correre sono la mattina e il tardo pomeriggio, meglio la mattina se si corre in zone alberate perché le piante rilasciano ossigeno, meno indicata la tarda sera perché in quel momento le piante rilasciano anidride carbonica. Le ore calde, visto che la stagione ci sta regalando giornate molto belle ma anche con temperature sopra la media stagionale, andrebbero evitate da chi inizia.
Quali sono gli effetti più importanti del primo caldo estivo su chi sceglie di fare jogging?
Dal punto di vista psicologico il sole e il caldo sono degli ottimi incentivi per andare a correre. Chi non è abituato a correre al freddo o con la pioggia non è stimolato a farlo, e quindi le belle giornate aiutano a rompere il ghiaccio e ad uscire più volentieri con le proprie scarpette da running. Dal punto di vista fisico certamente un clima mite facilita l'adattamento allo sforzo e si evita il rischio di colpi di freddo, irrigidimenti muscolari, e infiammazioni delle vie aeree.
Come ci si deve idratare per affrontare le corse al parco e il primo caldo della stagione?
Se le sedute di corsa non superano l'ora e la giornata non è particolarmente calda, l'importante è essersi idratati bene prima di iniziare a correre e al rientro dalla seduta. Se invece si è costretti a correre sotto al sole o per tempi lunghi è bene portare con noi una bottiglietta d'acqua. L'acqua va benissimo per idratare il corpo, se mangiamo in maniera sana con le giuste quantità di frutta e verdura, il mio suggerimento, se non si è fondisti con velleità agonistiche, è di risparmiare i soldi degli integratori di sali minerali, poiché durante la sudorazione si perdono soprattutto acqua e sodio, la maggior parte dei minerali introdotti con questi integratori viene filtrato dai reni ed espulso.
Nell’idratazione del corpo, ci sono differenze tra sportivi e amatori?
Certamente. Il corpo di un soggetto allenato è già adattato allo stimolo della corsa, i sistemi di regolazione della temperatura corporea sono più efficienti, quindi un soggetto non allenato dovrà fare molta attenzione alla propria idratazione, bevendo prima e dopo la seduta e anche durante, se la sudorazione durante lo sforzo è importante.
Quando si corre, ogni quanto è opportuno bere?
Come rispondevo prima non è necessario bere durante la corsa (ma partire ben idratati e reintegrare i liquidi al ritorno) se l'uscita è di un'ora circa, per periodi più prolungati è sufficiente bere un sorso d'acqua ogni dieci minuti. La cosa assolutamente da evitare invece è bere molta acqua tutta insieme, anche se si è molto assetati perché grandi quantitativi in un'unica soluzione non vengono assimilati dal corpo ma indirizzati direttamente ai reni e così espulsi. Meglio bere a piccoli sorsi per un tempo più lungo.
Quali sono i rischi maggiori cui il corpo umano va incontro se non viene idratato correttamente?
I rischi, specialmente per soggetti non allenati (ma sono a rischio anche gli atleti quando trascurano l'idratazione) sono crampi muscolari, giramenti di testa, debolezza con conseguente riduzione della performance atletica, tachicardia, mal di testa. La pelle secca e urina di colore giallo scuro sono ottimi indicatori di disidratazione. In abbinamento al caldo i rischi si estendono a colpi di sole e in alcuni casi svenimenti. Ma la disidratazione tocca anche la mente e provoca difficoltà di concentrazione, e irrequietezza. Quindi il consiglio è mantenersi ben idratati da mattina a sera e non soltanto in occasione delle sessioni sportive.
di Cristina Neve
5 giugno 2017