MILANO - Julie Heffernan, è una singolare pittrice che dà voce al suo inconscio, attraverso auto-ritratti ambientati in paesaggi naturali avvolti da un vortice onirico e surreale, costellato di conflitti e afflizioni, dove uno dei temi più ricorrenti è la sua crescente preoccupazione per l’ambiente. Il lavoro di Heffernan è un chiaro invito a riflettere sugli artifici umani in relazione ai cambiamenti climatici, allo scioglimento dei ghiacciai e alla conseguente perdita di equilibrio della natura. La sua è una pittura di denuncia, l’artista si ritrae come personaggio emblematico della condizione attuale, teso a combattere per evitare le catastrofi ambientali, con la speranza che l’uomo possa ritrovare un rapporto privilegiato con la natura ed entrarci in armonia.
Le tematiche
I suoi quadri raccontano delle deforestazioni, delle fuoriuscite di petrolio, di sovrappopolazione, dei segnali di allarme nel mondo animale, rappresentano le conseguenze dell’uragano Sandy, un ciclone tropicale che ha abbattuto centinaia di alberi, il secondo più forte dopo l’uragano Katrina, tutto questo è raffigurato attraverso una pittura allegorica dai forti significati simbolici.
Il significato profondo del suo progetto
Tutto il lavoro di Heffernan è un ferrigno spunto riflessivo, per sensibilizzare il pubblico sulle tematiche d’importanza ambientale, per invitarlo all’introspezione, al ragionamento, per scuoterlo dal torpore intellettuale, dalla vita quotidiana che spesso assorbe troppo e distrae da questi temi, che appaiono distanti, ma che in realtà sono più vicini di quel che si pensa. La pittura in questo senso si pone proprio come tentativo necessario per allontanare l’uomo dall’ignoranza e dalla chiusura e di avvicinarlo, attraverso le emozioni che da essa ne derivano, a una maggiore lucidità di pensiero.
di Valentina Izzo
30 giugno 2017
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