MILANO – Utilizzare gli scarti organici di produzione per creare oggetti di eco-design. Con questo ambizioso scopo è partito Krill Design, azienda specializzata in Economia e Design Circolari. La loro attività si basa sul riutilizzo di sottoprodotti che vengono trasformati, attraverso un processo brevettato, in biopolimeri naturali e compostabili, in grado di sostituire le plastiche di origine petrolchimica. Ivan Calimani, CEO e Co-Founder di Krill Design, ha raccontato all’interno del Bilancio di Sostenibilità 2021 del Gruppo Sanpellegrino il suo contributo nell’ambito di Sicily’s (R)evolution, il progetto di economia circolare ideato da Bibite Sanpellegrino che dà una seconda vita alle bucce d’arancia recuperate dalla produzione delle bibite.
Nuovo modello di sviluppo sostenibile
Calimani spiega innanzi tutto come EXPO 2015 abbia rappresentato per l’Italia e per Milano in particolare una svolta in termini di credibilità internazionale, ma soprattutto una prospettiva per un nuovo modello di sviluppo all’insegna della sostenibilità. “L’esposizione universale ha rappresentato una sliding door anche per me, quando, nel 2009, sono entrato nel team che ne ha gestito l’organizzazione. Mi sono trovato davanti ad innovazioni di processo e di prodotto potenzialmente dirompenti, ma con un unico – ai miei occhi – radicale difetto. Si trattava, infatti, di iniziative sporadiche, scollegate tra loro”.
Dall’idea alla realtà
Altra importante tappa per Calimani è stato l’incontro con Martina Lamperti e Yack Di Maio: grazie a loro si è presentata infatti la possibilità concreta di unire i puntini, prendendo le mosse dalle esigenze delle aziende e dei consumatori, per poi mettere a sistema tutte le componenti della catena del valore. “Martina e Yack, esperti di design e stampa 3D, già founder di un hub di manifattura digitale, sono stati l’anello di congiunzione tra l’idea e la realtà, concretizzando un ideale comune in una metodologia produttiva sostenibile e funzionale alla creazione di una filiera circolare”.
Oggetti di eco-design dagli scarti
Krill Design è partita, dunque, da una considerazione relativamente semplice: e se utilizzassimo gli scarti organici di produzione per creare oggetti di eco-design? “Abbiamo cominciato con la lavorazione del mais per poi proseguire con altri prodotti ricchi di amido – le cui caratteristiche in termini di stabilità, leggerezza e proprietà di barriera sono simili alle plastiche di derivazione petrolchimica - come le bucce di patata. Per poi cimentarci con il caffè esausto e i gusci d’uovo”.
Il progetto Sicily’s (R) evolution
All’appello non poteva però mancare la frutta ed in particolare l’arancia, regina degli agrumi e il cui colore, secondo Garcia Lorca, è tipico dell’anima innamorata del bello. “Proprio da questa visione abbiamo iniziato ad impostare il progetto Sicily’s (R) evolution insieme a Sanpellegrino e ad altri due attori di eccezione: Fratelli Branca - uno dei produttori più importanti della Sicilia - e Seletti che, partendo dai nostri biopolimeri derivati dalle bucce di arancia di scarto, ha “chiuso il cerchio” creando una lampada da tavolo, una glacette e un vassoio con forme, colori e texture tipiche delle ‘pepite’ dell’Etna”.
La bellezza della sostenibilità
Secondo Kalimani, grazie a progetti come Sicily’s (R) evolution la bellezza può diventare una componente sempre più centrale per la sostenibilità. “La differenza tra etica ed estetica la differenza – anche linguistica – è davvero minima… Il tutto ‘condito’ da un dato numerico non trascurabile: il risparmio medio di 1 kg di CO2 per ogni nuovo prodotto creato”.
Di Prisca Peroni