MILANO – Ricordate Roger Milla? Come dimenticare la sua divertente danza, dopo aver segnato un gol, davanti alla bandierina del calcio d’angolo ai Mondiali di calcio del 1990? Oggi ha intrapreso una nuova strada, quello del riciclo della plastica. L’ex calciatore camerunense, oggi sessantaquattrenne, ha deciso di riciclare i rifiuti di plastica che invadono le strade del suo Paese e di Yaoundè (capitale del Camerun) per fabbricare delle pavimentazioni interamente ecologiche e ha fondato nel 2008 l’associazione “Cuore d’Africa ciottoli ecologici” che da un lato intende assicurare un futuro ai giovani sfortunati del suo Paese e dell’intera Africa.
L’iniziativa per il riciclo della plastica
L’attività intrapresa da Milla consiste nella raccolta e nello smistamento dei rifiuti di plastica dalle strade delle città camerunensi. Bottiglie, sacchetti e contenitori di plastica vengono raccolti, fusi insieme alla sabbia calda e colati in stampi per formare dei ciottoli simili ai nostri sampietrini. Per formarli non serve acqua, poiché, a differenza delle pavimentazioni classiche, l’impasto di plastica e sabbia calda si solidifica in quindici minuti. Roger Milla non nasconde i problemi logistici e tecnici di una tale iniziativa. L’amministrazione centrale, infatti, fa fatica a garantire gli strumenti necessari: i mezzi di trasporto per la raccolta e lo smistamento dei rifiuti sono ancora insufficienti e non sono stati ancora destinati finanziamenti adeguati alla formazione dei giovani sfortunati che aderiscono a “Cuore d’Africa”.
Ecosotenibilità e l’impegno verso i giovani
Ciò che sta a cuore all’ex calciatore, infatti, non è soltanto svuotare le città del suo Paese dai rifiuti, ma anche e soprattutto aiutare numerosi giovani disagiati, abbandonati e vagabondi che vivono in strada. Fino a questo momento sono stati ingaggiati nel progetto 25 giovani, ma l’obiettivo è arrivare a coinvolgerne almeno 2500. In questo modo si offre loro la possibilità di comprendere la pratica del riciclo e il valore che ne consegue per l’ambiente e per la popolazione.
di Alessandro Conte