Il Ciclo-tappo spunta tra gli sport nazionali

Il Ciclo-tappo spunta tra gli sport nazionali

Forse non tutti sanno che tra gli sport nazionali esiste il ciclo-tappo: scopri tutto sulla Federazione Italiana Giuoco Ciclo-Tappo che compie 25 anni

MILANO – Una serie di Campionati Italiani che tocca le più importanti città della Penisola, venti circoli affiliati in tutta Italia e un migliaio di tesserati. La Federazione Italiana Giuoco Ciclo-Tappo compie venti anni, fondata a Genova nel 1993 da Gualtiero Schiaffino. Un’attività ludica trasformatasi col passare degli anni in una vera e propria disciplina sportiva che ha per protagonisti assoluti i tappi delle bottiglie.

Lunga vita al tappo

Quercette, lamelle o cimbalini, spasoddi o brinde, agrette o stuppagli: chiamateli pure come volete, l’importante è che si parli di tappi. Le varianti regionali del nome del sigillo che è in cima ad ogni bottiglia sono la prima dimostrazione di come questo piccolo oggetto sia entrato a far parte della vita quotidiana di ogni società, acquistando un valore semantico che va ben oltre le sue funzioni originarie. Ogni tappo, una volta liberato dal suo ruolo di “barriera” può avere, infatti, una seconda vita ricca di avventure.

Le origini

La storia dei giochi popolari ci racconta che in passato i ragazzi di ogni dove usavano collezionare i tappi come le biglie, per poi sfidarsi in gare agguerritissime da strada (all’epoca la parola “traffico” aveva tutt’altra accezione) che potevano durare ore ed ore. Il costume è sopravvissuto a guerre e rivoluzioni consumistiche, sino a trasformarsi in un vero e proprio sport nazionale, con tanto di federazione e regolamenti ufficiali.

La disciplina

Il “Ciclotappo” è un’attività ludico-agonistica prevalentemente outdoor e viene praticata con tappi a corona su una pista in asfalto, con tanto di salite e rettilinei per gli sprint. Sui campi di gara non mancano insidie e difficoltà: le mille righe di gomma si utilizzano per il “bagnato” e i “gran premi della montagna”, linoleum e tappeto verde per il percorso più azzardato, il cosiddetto “fuori strada”. Il regolamento non ammette eccezioni: si tira un colpo a testa, con il pollice o l'indice o il medio e chi va fuori pista torna alla posizione precedente. Vince chi taglia per primo il traguardo del circuito, lungo in media 30 m e largo dai 10 ai 25 cm. Non sono ammessi tappi che superino il diametro di 3 cm. Nelle gare ufficiali si utilizzano, addirittura, tappi personalizzati all'interno con figurine di ciclisti, a simboleggiare le affinità con le corse ciclistiche.

di Salvatore Galeone

15 maggio 2018

source: http://www.ciclotappo.it