MILANO – Il passaggio da una vita dinamica, prima, ad una molto più “limitata”, ora, sta causando qualche problema per una larga fascia della popolazione italiana. Una realtà non affatto nuova per alcune professioni, come per esempio quella del sommergibilista o dell’astronauta, che si svolgono in condizioni di isolamento. La componente subacquea contribuisce, inoltre, al tentativo che sta compiendo la Marina Italiana nei confronti dei connazionali. Sul proprio sito istituzionale sono presenti alcuni consigli, pensati dai sommergibilisti, per aiutare ad adattarsi alle situazioni che stiamo vivendo tutti noi, restando a casa.
Il nuovo “stile di vita” concepito come una missione
I sottomarini sono uno degli ambienti di lavoro più affascinanti, ma anche più duri di tutto il mondo militare. La sicurezza del mezzo, e la sua efficacia, non sono tuttavia il frutto della sola tecnologia, ma dipendono dal rendimento di ogni membro dell’equipaggio e dalla squadra in toto. È infatti necessario che ognuno contribuisca a creare e a mantenere un ambiente sereno e costruttivo, indispensabile per evitare “problemi” legati alla vita sotto il livello del mare.
L’isolamento e l’adattamento a spazi confinati, quindi, sono due situazioni simili, che provano sia i sommergibilisti che tutti gli italiani durante questo momento. Questa consapevolezza, sottolinea la Marina Italiana, deve spingere ognuno di noi a percepire il nuovo “stile di vita” come una missione e non come un’imposizione. Rispettando tutto ciò, si riuscirà a fare un primo passo verso un percorso di veloce adattamento. Ogni sommergibilista, inoltre, affronta i lunghi periodi in mare con la motivazione e la consapevolezza che il proprio “sacrificio” sia ben speso ed utile, prima che a sé stesso, agli altri.
Stabilire una nuova routine che deve coinvolgere tutti
La tipica missione di un sottomarino dura, all’incirca, un mese, periodo in cui si interrompono le numerose “distrazioni” della vita moderna. La disconnessione dai social network, per esempio, permette ai sommergibilisti di dedicarsi alle proprie passioni. Cucina, pittura, scrittura, fai-da-te: i sottomarini, durante le missioni, sono pieni di “artisti improvvisati”. Ed ecco perché, adattarsi a questo nuovo stile di vita, potrebbe essere un’occasione preziosa per riappropriarsi dei nostri “spazi interiori”.
Questo nuovo percorso di vita non può iniziare senza la ricerca di una nuova ed efficace routine che permetta di normalizzare ciò che normale non è. La vita su un sottomarino è scandita da orari ferrei e continue attività addestrative e manutentive. Ogni momento trascorso sotto il livello del mare ha una sua logica: si lavora, si mangia, si dorme, si fa sport e ci si addestra. Per le famiglie, magari con dei bambini, è fondamentale creare una nuova routine che coinvolga tutti, come se fossero dei sommergibilisti in missione.
Piccoli incarichi per tutti. Da una seduta di allenamento in casa al giardinaggio (se si dovesse avere un balcone o uno spazio verde), ma anche elevati standard in cucina e nelle pulizie di casa. Maggiori saranno gli impegni (e gli obiettivi stabiliti), minore sarà la sensazione di noia o di oppressione.
I 10 consigli dei sommergibilisti della Marina Militare:
1. Fai dell’isolamento un’opportunità, il tempo è prezioso e non torna indietro;
2. Dedica del tempo a te stesso e coltiva le tue passioni;
3. Stabilisci la tua routine e coinvolgi tutta la famiglia;
4. Mantieniti in forma, bastano 30 minuti al giorno;
5. Pianifica la spesa e il menù per mangiare in modo sano ed equilibrato;
6. Dedica parte del tuo tempo alla cura dei tuoi spazi. Ti aiuterà a gestire tutto il resto;
7. Ogni tanto spezza la routine quotidiana, servirà a ricominciare con più motivazione;
8. Mantieni attiva la tua rete di relazioni sociali e affettive;
9. Affronta la giornata con un "sorriso": è una medicina efficacissima;
10. Pensa a cosa farai nel tuo futuro, è l’unica cosa che puoi davvero cambiare in meglio;
di Michael Dones
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