MILANO - Proservation è un'azienda tedesca dall’approccio innovativo che tenta di rivoluzionare il settore degli imballaggi eliminando il polistirolo. La chiave di questo cambiamento? Recou, un materiale ecologico derivato dalla pula di grano, scarto dell'agricoltura, e che non solo imita le proprietà del polistirolo ma offre anche la possibilità di essere compostato grazie ad un incollante ecologico, proponendosi come soluzione versatile e sostenibile. Come Recou può trasformare il panorama degli imballaggi?
L'Importanza dell'Imballaggio
L'imballaggio di un prodotto riveste un ruolo fondamentale nel garantire la sicurezza durante il suo percorso dalla fabbrica al consumatore. Tuttavia, arrivato a destinazione, spesso diventa un rifiuto difficilmente riciclabile, soprattutto quando composto da polistirolo. In questo scenario, l'azienda tedesca Proservation si propone di sostituire il polistirolo con Recou, un materiale ecologico derivato dalla pula di grano, sottoprodotto dell’agricoltura spesso scartato.
Recou: Alternativa ecologica e versatile
Attraverso l'uso di un legante ecologico brevettato, Proservation rende Recou, un materiale ammortizzante, resistente agli urti e biodegradabile che, non solo imita le proprietà del polistirolo, ma offre anche la possibilità di essere compostato, presentandosi come un'alternativa ecologica e versatile per svariati impieghi nell'ambito dell'imballaggio.
Resistenza e biodegradabilità di Recou
Tra le caratteristiche salienti di Recou c’è la capacità di resistere all'umidità mantenendo l'integrità anche se, in ambienti costantemente umidi, Recou inizia a decomporsi, attivando processi biologici naturali.
Il processo produttivo richiede dalle 6 alle 8 ore per pezzo, con una densità finale di 120-150 kg/m³ che, nonostante sia leggermente superiore rispetto al polistirolo tradizionale, offre il vantaggio di essere completamente biodegradabile nonché modellabile per adattarsi a diverse esigenze.
Proservation sta attivamente lavorando per aumentare la produzione, prevedendo l'avvio di un impianto industriale entro il 2024.
Di Simone Calvi