MILANO - Il nuovo studio di Siemens Smart Infrastructur, denominato “Siemens Infrastructure Transition Monitor 2023: The Great Divide on The Path to Net Zero”, ha coinvolto 1.400 manager di 22 diversi Paesi e di differenti settori, con lo scopo di analizzare la situazione attuale per quanto riguarda la transizione delle infrastrutture nelle aziende. L’articolo di McKinsey, denominato “The economic transformation: What would change in the net-zero transition” si concentra invece sui possibili costi per un processo di completa decarbonizzazione del sistema energetico.
La ricerca
Dall’indagine Siemens emerge che il cambiamento inerente alla transizione infrastrutturale non è abbastanza veloce, sia per quanto riguarda la Nazione di appartenenza, sia per quanto riguarda l’organizzazione per cui lavorano; infatti, meno del 10% ritiene che il proprio Paese sia allineato nei principali obiettivi energetici della transizione e solo il 37% degli intervistati ritiene matura la propria organizzazione nel migliorare l’efficienza energetica di strutture ed edifici.
Le aziende devono fare in modo che la transizione produca un impatto positivo oltre alla decarbonizzazione, al fine di non rendere vano il grande investimento economico necessario, come emerso dal precedente studio analizzato.
La tecnologia e la digitalizzazione dovranno essere considerate come leve fondamentali per una transizione strutturale di successo. Infatti, il 48% dei manager intervisati sostiene che la digitalizzazione abbia un potenziale significativo per sostenere i progessi nell'efficienza energetica delle loro organizzazioni.
La decarbonizzazione del sistema energetico: lo studio McKinsey
Il tema che riguarda l’approvvigionamento dell’energia è fondamentale, considerato che circa il 75% delle emissioni globali derivano dalla produzione, dall’utilizzo e dal trasporto di energia. Secondo la ricerca, per ottenere una completa decarbonizzazione del sistema energetico mondiale occorrerebbero circa 275.000 miliardi di dollari, cifra necessaria per l’implementazione di nuovi asset fisici e per la decarbonizzazione di quelli esistenti, ma altri fattori imprevedibili potrebbero rendere la spesa anche superiore.
Tuttavia, è importante contestualizzare una spesa così alta. Nel lungo periodo, le spese potrebbero tradursi in risparmi per alcuni settori, grazie alla riduzione del consumo di carburante, al miglioramento dell'efficienza dei materiali e dell'energia e ai minori costi di manutenzione. Gran parte di questo investimento è conveniente e ha un ritorno.
Di Stefano Morretta