Ferla, il comune più green in Italia che punta tutto sull’economia circolare

Ferla, il comune più green in Italia che punta tutto sull’economia circolare

Nel piccolo comune siciliano si registra il record di raccolta differenziata grazie alle iniziative intraprese dal Comune negli ultimi anni

MILANO – Trasformare i rifiuti in risorsa, sia per la comunità che per l’amministrazione comunale.  È quanto accade a Ferla, piccolo borgo siciliano pluripremiato e in testa alle classifiche del vivere sostenibile grazie alle pratiche virtuose dei suoi cittadini.

Raccolta differenziata da record

Ferla, borgo arroccato sui Monti Iblei a ovest di Siracusa, abitato da poco meno di 2.500 persone, è un comune da record, dove l’indice di raccolta differenziata arriva al 75%, con 40 mila euro l'anno risparmiati sui rifiuti da gettare in discarica e altri 30 mila grazie agli impianti fotovoltaici comunali. Un borgo "green" dove anche i sistemi di produzione di energia pulita e di riciclo dei rifiuti sono diventati mete turistiche. Un comune piccolo ma virtuoso, tanto da aggiudicarsi in breve tempo due riconoscimenti da Legambiente come "Comune riciclone" e "Comune rinnovabile", il premio europeo per i progetti di democrazia partecipativa. Il comune di Ferla è stato inoltre inserito nell'elenco dell'associazione nazionale Comuni Virtuosi e poi iscritto a quella dei "Borghi più belli d'Italia".

L’Ecostazione

La svolta per il piccolo borgo di Ferla arriva nel 2014, anno in cui nasce l’Ecostazione dove i cittadini portano i rifiuti e ottengono sgravi per la TARI secondo il peso dell'immondizia. La costruzione è stata realizzata secondo i canoni della bioarchitettura ed è gestita da un gruppo di donne. All'interno troviamo un lampadario ottenuto con vasetti di plastica in precedenza usati per contenere alimenti, mentre gli scaffali, composti da doghe di legno, sono abbelliti con piantine inserite in vecchi contenitori in acciaio, rinnovati e trasformati in vasi. Lo stesso bancone e le altre finiture sono in legno recuperato.

Nell’innovativa Ecostazione i cittadini portano plastica, vetro, alluminio, pile, farmaci, oli esausti, indumenti usati e l’umido. Un moderno sistema registra le relative utenze, in modo che i cittadini possano raccogliere punti che in misura percentuale si tradurranno in sconti immediati nella bolletta oltre che nella partecipazione a una vera e propria gara a premi.

RiciCreo, l’associazione per il riuso

Nel 2014, sempre a Ferla, viene fondata da Angela Bellofiore e Maria Giuseppa “Pina” Garro l’associazione RiciCreo. Qui i rifiuti diventano risorsa: nello specifico i prodotti di scarto vengono trasformati in oggetti e materiali per la realizzazione di abiti, portando poi all’organizzazione di allestimenti e di sfilate a Ferla e nei comuni limitrofi. Così un ombrello può diventare un lampadario, le bottiglie si trasformano in addobbi per le feste, bicchieri e piattini vengono recuperati per diventare ornamenti di abiti realizzati con la stoffa donata dagli stessi cittadini.

Gli impianti fotovoltaici e le iniziative future

Fra il 2015 e il 2016 nascono sei impianti fotovoltaici in edifici e scuole comunali da 611 kw/h all'anno, che non arrivano all'autosufficienza ma fruttano, dal gestore di rete (Gse), 30 milioni di euro l'anno di rimborso. Per le scuole si utilizza anche il solare termico, in questo caso rendendole totalmente autosufficienti per il riscaldamento e l'acqua calda. Il settimo impianto sta per essere realizzato al palazzo del Comune. Fra i progetti dell’amministrazione comunale anche la scuola con le pareti che depurano l'acqua di scarico dei rubinetti attraverso le piante sfruttando il principio della fitodepurazione e la trasformazione di un edificio comunale in Borgo Ostello per turisti, ma anche per il coworking e lo smart working per chi da Ferla è dovuto emigrare.

Di Rossella Digiacomo

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