MILANO – Il Brasile, con una superficie di oltre 8,5 milioni di km², è il quinto Paese più grande del mondo per superficie totale (pari al 47,3% del territorio sudamericano) e allo stesso tempo il quinto Paese per riserve idriche del pianeta. Ma la cronaca di tutti i giorni lo dipinge come un luogo con grandi problemi idrici, a causa del degrado delle aree circostanti ai bacini e della carenza delle infrastrutture di approvvigionamento.
Anche la geografia diventa un problema
Perché tanti problemi idrici? Ci sono molte risposte a questa domanda, che comprendono anche il modo in cui le risorse idriche sono distribuite geograficamente. La risorsa acqua rappresenta per l’economia del Brasile un ruolo essenziale: infatti il 62% della sua energia è generata attraverso centrali idroelettriche.
L'acqua è fondamentale anche per la sua agricoltura. Secondo la National Water Agency (ANA), l'irrigazione consuma il 72% del rifornimento idrico del Brasile. Questa dipendenza significa che quando c'è una carenza d'acqua, come dimostra l'esperienza di San Paolo del Brasile nel 2014 e nel 2015, la produttività dei diversi settori economici può essere a rischio.
La gestione dell’acqua
Un rapporto condotto da alcuni esperti ha indagato gli aspetti chiave della gestione delle risorse idriche del Brasile e analizza i principali ostacoli che devono essere superati al fine di stabilire un modello globale sostenibile: acqua, foreste e città.
Alla luce della crescente deforestazione, al degrado forestale e ai cambiamenti nei modelli delle precipitazioni, il rapporto avverte sulle possibili crisi idriche, come quella attuale a San Paolo, che potrebbero diventare un luogo comune nel corso dei prossimi quattro decenni.
Questi eventi potrebbero influenzare la fornitura di acqua, la produzione dell’energia e l’agricoltura. Lo studio evidenzia comunque la riduzione della deforestazione in Amazzonia negli ultimi anni (82%) e le normative quali il Codice Forestale, che sono stati realizzati per aiutare a proteggere le risorse naturali nelle zone rurali.
di Alessandro Conte
11 luglio 2018
credits: fotolia