MILANO – Natura incontaminata, macchia mediterranea, mare cristallino e spiagge di roccia. Al largo di Rovigno, porto di pescatori croato sulla costa occidentale della penisola istriana, si trova l’isola di Sant’Andrea. Unita all’isola Maschino tramite un terrapieno, dista poco più di 10 minuti di navigazione dal centro città. Durante il viaggio, si possono ammirare, lungo la costa rocciosa, anche l’isola di Santa Caterina, Punta Corrente e la baia Lone.
Viaggio virtuale
Al momento, purtroppo, viaggiare fisicamente non è possibile. Esistono fortunatamente alcuni device che consentono di realizzare viaggi “virtuali” restando comodamente seduti sul divano di casa. Da Google Earth, per esplorare il globo disponibile anche per la fruizione in realtà virtuale, all’applicazione National Geographic VR, con cui lanciarsi in una spettacolare esplorazione del Polo Sud. Oltre a questi, anche alcuni siti istituzionali, come per esempio quello del Ministero dei Beni ed Attività Culturali e per il Turismo. Sono davvero tante le piattaforme ed i device che consentono questo tipo di esperienza di realtà aumentata. In questo viaggio virtuale alla scoperta delle bellezze paesaggistiche e marine del mondo vogliamo accompagnarvi anche noi, partendo con le bellezze naturalistiche e storiche dell’Isola di Sant’Andrea. Dalle spiagge ciottolose al castello del barone di Hütterott, l’Isola Rossa è un vero e proprio paradiso terrestre
Le spiagge
Sull’isola prevalgono la macchia mediterranea, il bosco montenegrino antico, ma è possibile ammirare anche dei parchi floreali e delle stradine “in to the wild”. Per quanto riguarda le spiagge sono inserite in un contesto che si denota per non avere abitanti “fissi” e che sono raggiungibili camminando per i lunghi viali alberati. In prevalenza sono formate da rocce e ciottoli e, sulla sponda occidentale, ci sono anche alti scogli. Quelle più frequentate si trovano sulla sponda a sud dell’Isola di Sant’Andrea e, una parte più piccola, è particolarmente adatta per i bambini.
Da visitare il castello del barone Hütterott
Questa struttura è un’importante testimonianza storica della famiglia Hütterott, che visse nell’isola fino al 1945. In origine il castello era un monastero benedettino, fondato nel VI Secolo ed ampliato una decina di anni più tardi grazie ai francescani. Il barone Hütterott lo acquistò e ristrutturò soltanto verso la fine del 1800. Furono costruiti parchi, importate diverse specie di piante ed iniziati anche dei lavori di privatizzazione che si conclusero con la costruzione di un grande complesso alberghiero nel 1969. Il castello, ancora oggi, è un hotel in cui figurano opere decorate del pittore ufficiale della Marina Austro-Ungarica, Alexander Kircher.
di Michael Dones
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