MILANO - È stato presentato a fine aprile, presso la sede delle Nazioni Unite, il primo prototipo di città galleggiante al mondo, Oceanix Busan. Si tratta di un progetto realizzato dalla tech company Oceanix in collaborazione con UN-Habitat, l’agenzia delle Nazioni Unite deputata a favorire un’urbanizzazione sostenibile, al fine di contrastare l’innalzamento del livello dei mari. Secondo quanto riportato dalle Nazioni Unite, infatti, “due persone su cinque nel mondo vivono entro 100 chilometri dalla costa e il 90% delle megalopoli di tutto il mondo è vulnerabile all'innalzamento del livello del mare”. Le inondazioni sono sempre più frequenti e provocano milioni di rifugiati, costretti a lasciare le loro case distrutte dalle stesse. Inoltre l’urbanizzazione sostenibile è uno degli obiettivi dell’Agenda 2030.
"Non possiamo risolvere i problemi di oggi con gli strumenti di ieri. Dobbiamo innovare le soluzioni alle sfide globali. Ma in questa spinta all'innovazione, dobbiamo essere inclusivi ed equi e garantire di non lasciare indietro nessuno e nessun luogo", ha dichiarato il direttore esecutivo di UN-Habitat, Maimunah Mohd Sharif.
Il progetto
Progettata da BIG-Bjarke Ingels Group, famoso studio di architettura d’avanguardia e dall’azienda Samoo Architects & Engineers, la città galleggiante prevede la creazione iniziale di 3 piattaforme che si estenderanno su una superficie totale di 6,3 ettari e che ospiteranno 12.000 tra residenti e visitatori, per poi potersi successivamente espandere fino a 20 piattaforme e più. La costruzione dovrebbe essere ultimata nel 2025.
Sistemi integrati e sostenibili
Oceanix Busan avrà sei sistemi integrati che genereranno il 100% dell’energia necessaria in loco attraverso l’utilizzo di turbine idrauliche e fotovoltaico. In particolare saranno messi a punto sistemi idrici a ciclo chiuso che permetteranno di raccogliere e reintegrare la propria acqua, un sistema di smaltimento e riciclo di rifiuti, un’economia circolare. Inoltre ogni quartiere avrà la propria coltivazione di cibo, in modo tale da ridurre gli sprechi. Saranno favorite la mobilità innovativa e la rigenerazione dell'habitat costiero: gli ancoraggi al fondo saranno realizzati con un materiale eco-friendly, ‘biorock’, in grado di favorire la rigenerazione della barriera corallina.
Sicurezza e accessibilità
La città sarà costruita in modo tale da resistere a maremoti, inondazioni ed uragani, grazie ad un particolare sistema di ancoraggio. Si parla addirittura di resistenza ad uragani di categoria cinque.
Di Ludovica Pallotta