MILANO – Rappresentano il 98% delle fonti idriche totali e ben il 95% viene impiegata in agricoltura. Le acque sotterranee in Arabia Saudita sembra avere un valore molto più prezioso del famoso greggio di cui sono leader mondiali. E stando al sito Saudi Gazette, che documenta le affermazioni di Mohammed Al-Ghamdi, esperto della King Faisal University, la situazione nella penisola arabica sarebbe molto più grave del previsto e l’esaurimento delle risorse idriche meno lontano di quello che si possa immaginare.
L’acqua in Arabia Saudita
Il rischio esaurimento è stato stimato in 13 anni e la previsione di Al-Ghamdi si basa anche su un rapporto pubblicato dalla Banca Mondiale sulla scarsità d'acqua nel mondo. “Le stime ufficiali non sono ancora state reso note – ha spiegato l’esperto – ma i dati a disposizione indicano un calo acuto dei livelli di acqua nelle zone agricole”. Ed è proprio l’agricoltura il settore in cui viene impiegata la quasi totalità della disponibilità idrica del Paese: ben il 95% contro il restante 5% che viene suddiviso tra consumo industriale e umano. Se davvero le scorte sono destinate a finire gravi ripercussioni potrebbero interessare colture importanti come grano, orzo, foraggio e frutta.
Gli investimenti in ricerca sulle risorse idriche
L’unico modo per risolvere questo problema è quello di rinnovare le acque sotterranee. Prince Faisal bin Bandar, governatore di Riyadh, ha affermato: “Acqua ed elettricità sono risorse molto importanti per noi e siamo chiamati a utilizzarle e conservarle correttamente”. Per far fronte alla domanda crescente e trovare anche soluzioni future, il ministro per l’Acqua e l’Elettricità dell’Arabia Saudita ha spiegato che il Paese avrà bisogno di un piano di investimenti da 133 miliardi di dollari.
L’esempio degli Emirati Arabi
Parlando di investimenti, recentemente un altro grande colosso dell’area mediorientale, vale a dire gli Emirati Arabi, hanno annunciato un progetto di ricerca da svariati milioni per cercare di “strappare” letteralmente l’umidità alle nuvole. Questo perché nel Paese cadono meno di 100 millimetri di pioggia l’anno e la gran parte di questa svanisce per l’evaporazione, a causa del caldo estremo.
di Salvatore Galeone