LOSANNA – Un team di ricercatori dell'École Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL) ha creato un nuovo materiale che si è dimostrato in grado di ripulire l’acqua contaminata da metalli pesanti rendendola potabile.
Il materiale, un composito appartenente alla classe dei cosiddetti MOF, è stato descritto anche sulle pagine della prestigiosa rivista ACS Central Science.
Grazie ad esso, infatti, si potrebbe presto risolvere le carenza d’acqua potabile che mette quotidianamente a rischio la vita di 1 miliardo di persone oggi esposte ai rischi sanitari legati all'uso di acqua contaminata da sostanze come piombo e arsenico.
Tecniche attuali non possono competere
I metodi attualmente utilizzati per rimuovere i metalli dalle reti idriche sono costosi, sia dal punto di vista economico che per l’aspetto relativo al consumo energetico.
Inoltre, evidenziano gli esperti, tutte risultano essere inefficienti e difficilmente rigenerabili: possono produrre come scarto enormi quantitativi di rifiuti tossici.
Il nuovo super materiale, creato dalla dottoressa Wendy L. Queen e colleghi, è un composito MOF/polimero, capace di catturare metalli pesanti.
L’esperimento
Nella sperimentazione condotta in laboratorio i ricercatori hanno effettuato innumerevoli test su soluzioni con livelli di piombo alti.
Il materiale ha mostrato la capacità di rimuovere il 40 per cento del piombo presente, riducendo le concentrazioni a 2 parti per miliardo (limite fissato dall'Agenzia per la protezione dell'ambiente statunitense per la potabilità dell'acqua).
Altri test sono stati poi condotti con liquidi contaminati provenienti dal fiume Rodano, dal Mar Mediterraneo e da un impianto di depurazione delle acque reflue situato in Svizzera.
In tutti i casi il nuovo materiale si è dimostrato estremamente efficiente, anche per quanto riguarda l’eliminazione del mercurio.
di Alessandro Conte
27 aprile 2018
credits: American Chemical Society