MILANO –Di raccolta differenziata si sente spesso parlare e molteplici sono le campagne di sensibilizzazione mirate ai cittadini affinché capiscano l’importanza del riciclo. Ad oggi, però, non tutti sanno come fare la raccolta differenziata e, nonostante ogni Comune di appartenenza abbia il suo regolamento, alcuni consigli e disposizioni sono universali e andrebbero tenute in mente per una corretta differenziazione dei rifiuti.
Cos'è la raccolta differenziata
La raccolta differenziata consiste nel separare i rifiuti domestici in base al materiale di cui composti (vetro, carta, plastica, acciaio, organico), così da svolgere una prima scrematura che possa facilitare il corretto riciclo dei materiali. Il riciclo è fondamentale in termini di sostenibilità in quanto riduce il problema del sovraccarico di rifiuti nelle discariche, con i relativi problemi sociali e ambientali legati a tale fenomeno, e la quantità di immondizia che finisce negli inceneritori. Inoltre, i prodotti creati a partire da materiali riciclati garantiscono un impatto inferiore sull’ambiente rispetto a quelli realizzati ex novo.
Come dividere i rifiuti per la raccolta differenziata
Come differenziare i rifiuti in maniera corretta? Anzitutto, bisogna saper discernere i materiali riciclabili da quelli che non lo sono. I materiali riclabili sono quelli che possono essere riutilizzati e trasformati in un nuovo prodotto o che possono essere smaltiti in diverse componenti a loro volta riutilizzabili tramite un processo di lavorazione.
I rifiuti si suddividono, in base al materiale e alla tipologia, in diverse categorie: vetro, plastica, alluminio e metalli, carta e cartone, umido o organico, secco indifferenziato, rifiuti ingombrati, rifiuti elettrici e rifiuti speciali.
A seguire, saranno illustrate nel dettaglio tutti i consigli da seguire per ognuna di queste categorie.
Raccolta differenziata della plastica
Come materiale, la plastica, si presta bene ad essere riciclato per un futuro riutilizzo. Vanno riciclate le bottiglie, le confezioni della pasta, i vasetti dello yogurt, i flaconi per i prodotti di pulizia, igiene e cura del corpo, gli incarti delle merendine e le vaschette del gelato. La plastica da riciclare va necessariamente schiacciata, svuotata e pulita da eventuali residui di cibo prima di essere gettata via. È dunque necessario lavare accuratamente le confezioni prima di inserirle nel sacchetto e rimuovere da esse anche le eventuali etichette di carta. Di contro, non vanno gettati nella plastica i giocattoli, le siringhe, le capsule del caffè e le posate monouso.
Raccolta differenziata del vetro
Il vetro, in quanto molto riconoscibile, sembra facilmente differenziabile. Eppure alcuni vetri non possono venire riciclati e sono da considerarsi rifiuti indifferenziati, come i pezzi rotti delle finestre, le lampadine, i flaconi contenenti medicinali e i piatti e le tazzine in ceramica o terracotta. All’interno del sacchetto della raccolta del vetro andrebbero, invece, inseriti solamente i vasetti di vetro, le bottiglie di vetro, i vetri rotti, i flaconi e i bicchieri di vetro. Così come nel caso della plastica, prima di gettare via i rifiuti in vetro bisogna lavarli accuratamente per rimuovere tutti gli eventuali residui di cibo o altro.
Raccolta differenziata della carta e del cartone
La carta è interamente riciclabile, eccetto nei casi in cui questa presenti residui non removibili, come l’unto della pizza o la colla. Si possono differenziare i giornali, le riviste, i libri, i quaderni, i fogli usati, le scatole di cartone, gli imballaggi di carta o cartone, le confezioni di prodotti alimentari e i poliaccoppiati. In quest’ultima categoria rientra il Tetra pak®, composto da cartone e da plastiche. Ma cosa non va invece differenziato nella raccolta della carta? Come già menzionato, la carta con residui di colla e i contenitori unti, la carta accoppiata, la carta chimica (fax, scontrini), la carta autocopiante e i bicchieri e piatti di carta.
Raccolta differenziata dell'umido
Cos’è l’umido? Questa tipologia di rifiuti comprende tutto ciò che è composto da materiale organico, ossia il cibo. Vanno quindi inseriti nei sacchetti dell’umido resti di frutta e ortaggi, resti di carne e pesce, ossa di piccole e medie dimensioni, latticini, cibi deteriorati, gusci d’uovo, bustine del tè e fondi del caffè. Agli alimenti si aggiungono anche i resti vegetali (piante, fiori, erba), i tovaglioli e i fazzoletti di carta usati.
Cosa si può buttare nella raccolta indifferenziata
Nel secchio dell’indifferenziata va gettato tutto ciò che non rientra delle categorie fin ad ora elencate ed è dunque destinato alle discariche o ai termovalorizzatori. Di questa tipologia fanno parte gli articoli di cancelleria (penne, nastro adesivo), carta carbone, carta oleata, carta plastificata, posate in plastica, bacinelle, sottovasi, giocattoli, mozziconi di sigaretta, cassette audio e video, cd e dvd, pannolini e assorbenti e i prodotti di cosmetica come dentifricio, cerotti e cotone idrofilo.
E i rifiuti ingombranti, elettrici e speciali?
Esistono rifiuti che per via delle loro peculiari caratteristiche vanno trattati differentemente dagli altri. I primi, i rifiuti ingombranti, sono quelli di grosse dimensioni come i mobili. Ci sono poi i rifiuti elettronici di cui fanno parte gli elettrodomestici e le apparecchiature informatiche e di illuminazione. In questi due casi bisogna seguire, per il corretto smaltimento, il regolamento del proprio Comune che dispone di addetti per il ritiro di tali rifiuti.
L’ultima categoria è quella dei rifiuti speciali, di cui fanno parte batterie e pile, calcinacci, contenitori con residui di solventi o vernici, farmaci, oli esausti, cartucce per le stampanti e pneumatici. I farmaci possono essere smaltiti in appositi contenitori presenti nelle farmacie, mentre le pile in determinati Tabacchi. Gli oli esausti vanno invece raccolti in casa in contenitori in vetro o plastica e possono essere smaltiti o porta a porta o in campane e centri di raccolta.
I contenuti e i simboli della raccolta differenziata
Tutti i materiali riciclabili sono contrassegnati da simboli che ne indicano la corretta modalità di riciclo. Il tipico simbolo del riciclo rappresenta un triangolo composto da tre frecce. Tra i più comuni si possono menzionare l’ACC, simbolo della banda stagnata; l’AL che rappresenta il riciclaggio dell’alluminio; il CA che comprende quei materiali composti in parte da carta e in parte da altri materiali (es. Tetrapak); il PE (polietilene) e il PET (polietilene tereftalato), entrambi compresi nella categoria delle plastiche.
Manuela Fichera