MILANO – Italia esempio virtuoso di riciclo a livello europeo: il tasso di riciclo degli imballaggi di carta e cartone nel 2020 in Italia ha toccato l'87,3%, superando con 15 anni di anticipo l'obiettivo europeo dell'85% fissato per il 2035. Ad affermarlo l'Unione nazionale delle imprese di recupero e riciclo maceri (Unirima) durante la presentazione del Rapporto 2021, realizzato con Althesys.
Come funziona il riciclo della carta e come farlo correttamente
Le fibre di cellulosa presenti nella carta possono essere recuperate più volte e sottoposte a ripetuti cicli di lavorazione. Il processo di riciclo della carta si articola in 7 fasi: raccolta e stoccaggio; selezionamento; pressatura in grandi balle per facilitarne il trasporto alle cartiere; sminuzzamento per poter lavorare la materia; sbiancamento e disinchiostrazione per eliminare residui di inchiostri; riduzione in poltiglia del materiale ottenuto; affinamento per eliminare scorie e impurità.
Occorre fare attenzione nel seguire le regole per una corretta raccolta differenziata di carta e cartone: essi vanno depositati all'interno degli appositi contenitori. Gli imballaggi con residui di cibo non vanno nella raccolta differenziata di carta e cartone, mentre gli scontrini non vanno gettati con la carta perché sono fatti con carte termiche che generano problemi nel riciclo. Inoltre la carta oleata ed i fazzoletti di carta, che sono antispappolo, non vanno nella raccolta differenziata.
Cosa si ottiene con il riciclaggio della carta
Dalla carta e cartone recuperati tramite la raccolta differenziata è possibile ottenere quella che viene chiamata “materia prima secondaria”, ovvero carta riciclata che può essere usata per produrre nuovi prodotti cartacei. Se non è di grande qualità, questo materiale può essere trasformato in carta o cartone da imballaggio.
Il riciclo di carta e cartone in Italia
Nel contesto globale che ha risentito della crisi pandemica, spiega Unirima, i 600 impianti di riciclo distribuiti in Italia hanno prodotto 6,8 milioni di tonnellate di carta da macero, aumentando del 3,2%, la produzione di materia prima rispetto all'anno precedente e rispondendo adeguatamente al fabbisogno del mercato. Di questi, 4,96 milioni di tonnellate sono state utilizzate nel mercato interno e le rimanenti 1,81 milioni di tonnellate sono state esportate.
Unirima rappresenta circa il 90% delle aziende del settore per volumi gestiti, registrando un fatturato complessivo intorno ai 4 miliardi di euro. Nel 2020 il tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici ha raggiunto l’87,35%, che si colloca al di sopra della media europea del 73,9% nell’anno. I rifiuti di carta e cartone costituiscono circa il 19% del totale della raccolta differenziata comunale e per il 2021 si stima un incremento di circa il 3%.
Nei mesi di chiusura a causa del coronavirus, da Unirima hanno rilevato una diminuzione della carta usata per il settore dell’editoria, mentre si è registrato un aumento del cartone, specie quello ondulato usando in prevalenza per le spedizioni dell’e-commerce, che durante il Covid hanno avuto una espansione verticale.
La strada verso un’economia circolare
“Il raggiungimento, con 15 anni di anticipo, degli obiettivi europei, in termini di riciclo di carta da parte delle imprese del comparto, rappresenta in questo contesto un’eccellenza italiana che detta la rotta all’intero settore dell’economia circolare” ha affermato il presidente di Unirima, Giuliano Tarallo. Tuttavia, non bisogna abbassare la soglia d’attenzione: sono diverse, infatti, le sfide che l’Italia e gli altri Paesi europei si troveranno ad affrontare, tra competitività di mercato e implementazione dei progetti di investimento, come l’ammodernamento degli impianti esistenti. Per questo, secondo Tarallo la crisi climatica e ambientale “impone al nostro sistema-Paese di considerare la transizione ecologica come una priorità non più rinviabile.”
L’obiettivo Europeo sugli imballaggi in carta e cartone
Il pacchetto sull’economia circolare, approvato nel 2018, ha stabilito per l’UE ambiziosi obiettivi giuridicamente vincolanti per il riciclaggio dei rifiuti e la riduzione dello smaltimento in discarica con scadenze prestabilite. Il pacchetto stabilisce due obiettivi comuni per i membri dell’Unione europea. Il primo è il riciclo di almeno il 55% dei rifiuti urbani entro il 2025. Questa quota è destinata a salire al 60% entro il 2030 e al 65% entro il 2035. Il secondo obiettivo è il riciclo del 65% dei rifiuti di imballaggi entro il 2025 (70% entro il 2030) con obiettivi diversificati per materiale.
Nonostante la gestione dei rifiuti nell’UE sia molto migliorata negli ultimi decenni, più di un quarto dei rifiuti urbani viene ancora smaltito in discarica e meno della metà viene riciclato o compostato, con notevoli differenze tra stati membri.
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Di Salvatore Galeone