MILANO – Quando si parla di riciclo si pensa solitamente a materiali come plastica e carta. In molti, purtroppo, sottovalutano il principio del riutilizzo applicato all’acqua, in particolare alle acque grigie, ovvero quelle che provengono dalle cucine e dalle lavatrici. Un esempio virtuoso in tal senso è quello di Shreya Ramachandran, la giovane 17enne che ha aiutato più di 50 mila persone a riciclare l’acqua nelle proprie case.
La crisi idrica in California
Nel 2014, quando aveva solo 11 anni, Shreya Ramachandran ha assistito in prima persona alla crisi idrica della California durante una visita alla contea di Tulare, territorio che si estende su una vasta fascia di terreni agricoli nella Central Valley. Gli abitanti di Tulare, quell’anno, stavano affrontando una grave carenza d'acqua, dovuta alla siccità in corso aggravata dai cambiamenti climatici: pozzi completamente prosciugati, mancanza di collegamenti alla rete idrica centrale e gente costretta a trasportare acqua anche per i bisogni primari. La questione colpì molto Shreya, che così iniziò a fare ricerche online sulla conservazione dell’acqua. La giovane rimase incuriosita dai sistemi di acqua grigia, ovvero gli impianti idraulici progettati per riutilizzare l’acqua domestica reindirizzando, ad esempio, l’acqua dalle lavatrici o dei lavandini di casa nei prati e nei cortili. Dopo diversi studi e varie prove, imparò a riutilizzarla a casa sua.
Riciclare le acque grigie
Questa personale sensibilità verso il riciclo ha spinto Shreya Ramachandran a compiere diversi studi e vari test in casa. Nel 2016 Shreya ha fondato il Grey Water Project, un’organizzazione no profit che insegna alle persone il riutilizzo sicuro delle acque grigie nelle proprie case. Oggi la ragazza tiene seminari presso scuole e biblioteche, partecipa ad eventi aziendali e ha sviluppato un programma di studi di scienze delle acque grigie che è stato implementato al momento in oltre 90 scuole. "Il mio obiettivo è quello di far comprendere alle persone che il riutilizzo delle acque grigie debba essere un’azione comune, come avviene per il riciclo della carta o della plastica.”
Tra scienza e implementazione
Grazie al suo impegno ed i suoi studi, Shreya Ramachandran ha vinto diversi premi, tra cui il Children’s Climate Prize 2019, ed è stata nominata finalista globale alla Google Science Fair 2019. La giovane scienziata oggi frequenta il liceo ma è già stata ammessa alla Stanford University. Desidera studiare biologia e scienze ambientali per continuare il suo lavoro, ma vuole anche studiare le politiche pubbliche per aiutare a fare buon uso della scienza. "Ho imparato molto su cosa significa essere uno scienziato – ha affermato in un’intervista rilasciata a Discover Magazine - Puoi usare la scienza per sviluppare soluzioni innovative, ma è altrettanto importante implementarle".
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di Rossella Digiacomo