MILANO – Secondo il Centers for Disease Control and Prevention, più di 1 milione di americani sono sensibili alle malattie legate al caldo ogni anno - tra cui la disidratazione - che può portare a crampi, esaurimento e colpi di calore.
Nelle peggiore delle ipotesi, le complicazioni di questi disturbi possono causare il decesso in media di 675 persone all’anno. Per quanto riguarda la disidratazione, l'American Heart Association afferma che “anche una lieve disidratazione (perdita di appena l'1 per cento al 2 per cento del peso corporeo), può causare debolezza, vertigini e stanchezza”.
Sintomi e disturbi
Tra i sintomi più comuni che sono associabili alla disidratazione troviamo: stanchezza, sete, secchezza delle labbra e della lingua, mancanza di energia, sentirsi surriscaldati.
Mentre tra i disturbi più rilevanti, ma purtroppo spesso sottovalutati, ci sono crampi da calore: ovvero fitte dolorose all’addome o a braccia e gambe; esaurimento da calore, che porta a: vertigini, mal di testa, debolezza, nausea, vomito, dolori muscolari e talvolta perdita di coscienza; colpo di calore, che può causare: nausea e vomito, convulsioni, disorientamento o delirio, mancanza di sudore e respiro, incoscienza.
La corretta idratazione
Ecco perché, come raccomanda Scott J. Spear, medico capo del Centro Sanitario dell’Università di Houston è opportuno “evitare di stare fuori tra le 10 e le 16 quando il sole è più caldo e consumare costantemente acqua anche quando non se ne sente il bisogno per recuperare i liquidi e gli elettroliti che si perdono”.
di Alessandro Conte
19 giugno 2018