MILANO - Nel corso del XX secolo, la plastica ha preso piede in maniera esponenziale, grazie all’ingegno di scienziati e inventori che hanno saputo manipolare materiali organici per creare nuovi composti. La sua versatilità, economicità e leggerezza l’hanno resa un materiale utile per la realizzazione di tantissimi prodotti come giocattoli, elettrodomestici, apparecchi e collegamenti per comunicazioni, mezzi di trasporto e imballaggi.
Il riciclo e la sostenibilità sono diventati temi centrali per il futuro della plastica, un materiale nato come imitazione di costosi materiali naturali come legno, metalli, vetro, ceramica, e che con gli anni ha avuto sempre più maggior impiego grazie alla economicità e alle migliori proprietà rispetto ad altri materiali. Ma chi ha inventato la plastica? Come si è evoluta nel corso degli anni?
L'invenzione della plastica
L’invenzione della plastica risale alla seconda metà del XIX secolo, quando il chimico britannico Alexander Parkes brevettò il primo materiale plastico sintetico, noto come Parkesine, nel 1856. Parkesine era una sostanza derivata dalla cellulosa, ed è considerata il precursore delle moderne plastiche. Sebbene la Parkesine non avesse una lunga durata, la sua scoperta aprì la strada all’idea che i materiali organici potessero essere trasformati in nuove forme utili per la produzione industriale.
E’ stato nel 1907 che Leo Baekeland, un chimico belga naturalizzato americano, realizzò la vera e propria svolta con la creazione della bakelite, il primo polimero completamente sintetico. La bakelite era un materiale duro, resistente al calore e agli agenti chimici, che trovò ampio impiego nell’elettronica, nell’automobilismo e nei beni di consumo. Questo materiale segnò l’inizio dell’era delle plastiche moderne e, da quel momento, il mondo della plastica non ha più smesso di evolversi.
Evoluzione e diffusione della plastica nel XX secolo
Nel corso del XX secolo, l’industria della plastica conobbe un’espansione senza precedenti. Con l’avvento della Seconda Guerra Mondiale, la plastica divenne ancora più importante grazie alla sua capacità di sostituire materiali più costosi o difficili da reperire, come il metallo e il vetro. Negli anni successivi, fu sviluppata una vasta gamma di plastiche, come il polietilene, il PVC, il polipropilene e il polistirene, ognuna con caratteristiche uniche e destinate a svariate applicazioni.
La plastica divenne rapidamente un materiale di uso quotidiano, con un impiego che spaziava dall’imballaggio ai dispositivi medici, dai giocattoli ai componenti per l’elettronica.
I diversi tipi di plastica e le loro applicazioni
Oggi esistono numerosi tipi di plastica, ognuna con caratteristiche specifiche che la rendono adatta a determinati utilizzi. Il polietilene, per esempio, è una plastica leggera e resistente, utilizzata principalmente per le bottiglie e le buste della spesa. Il polipropilene è molto utilizzato nell’industria automobilistica e per la realizzazione di contenitori alimentari. Il PVC, invece, è impiegato nella produzione di tubi, finestre e materiali da costruzione. Altri tipi di plastica includono il PET, utilizzato per le bottiglie di bevande, e il nylon, che trova impiego nei tessuti e nei componenti meccanici. Le plastiche sono anche classificate in due grandi gruppi: le termoplastiche, che possono essere rimodellate quando riscaldate, e le termoset, che una volta indurite non possono essere nuovamente trasformate.
I pregi nascosti della plastica
La plastica possiede innumerevoli pregi che ne giustificano l’uso. La sua leggerezza la rende ideale per ridurre il peso e il consumo di carburante nei trasporti, contribuendo a una riduzione delle emissioni di CO2. Inoltre, la plastica è incredibilmente durevole, resistente agli agenti atmosferici e alle sostanze chimiche, il che la rende ideale per applicazioni in ambienti estremi.
Un altro grande vantaggio della plastica è che il suo riciclo è relativamente più sostenibile rispetto ad altri materiali, come il vetro o l'acciaio. Il processo di riciclo della plastica richiede meno energia rispetto alla produzione di nuovi materiali, riducendo così il consumo di risorse naturali e le emissioni di gas serra. La plastica può essere riciclata più volte senza compromettere la qualità, consentendo il riutilizzo di prodotti plastici per nuovi oggetti. Sebbene non tutte le plastiche siano riciclabili, l'efficienza del riciclo è una delle ragioni per cui il materiale continua a essere apprezzato.
L'importanza del riciclo della plastica
Con il crescente impatto ambientale causato dalla plastica monouso, il riciclo è diventato fondamentale. Il riciclo della plastica permette di ridurre la necessità di produrre nuovo materiale, contribuendo a diminuire le emissioni di gas serra e a risparmiare risorse naturali. Tuttavia, non tutte le plastiche sono facilmente riciclabili, e solo una parte significativa viene effettivamente recuperata.
L’importanza del riciclo sta nel fatto che, se ben gestito, può ridurre la pressione sulle discariche e in generale nell’ambiente dove, se non smaltita correttamente, può contribuire a danneggiare gli ecosistemi. Le politiche di riciclo e riutilizzo devono essere promosse a livello globale per minimizzare l’impatto della plastica sull’ambiente.
Come riciclare correttamente la plastica
Il corretto riciclo della plastica richiede attenzione e informazione. Le plastiche devono essere separate per tipo, in base al materiale di cui sono fatte, e devono essere pulite prima di essere conferite nel contenitore per la raccolta differenziata. Etichette e alcuni tipi di tappi di plastica devono essere rimossi, poiché spesso sono di materiale diverso e potrebbero compromettere il processo di riciclo. È fondamentale che i consumatori siano educati su come separare correttamente la plastica, evitando di mescolare plastiche non riciclabili con quelle riciclabili.
L'impatto ambientale della plastica e possibili soluzioni future
Per diminuire l’impatto ambientale di questo materiale, sono in corso iniziative per ridurre l’utilizzo della plastica monouso, promuovendo materiali alternativi e soluzioni biodegradabili. Una delle soluzioni più promettenti potrebbe risiedere nello sviluppo di plastiche biodegradabili, che si decomporrebbero naturalmente senza inquinare l’ambiente.
Inoltre, la ricerca sul riciclo chimico e la promozione di politiche di economia circolare possono contribuire a ridurre l’impatto della plastica e a rendere il suo ciclo di vita più sostenibile.
Di Valentina Toschi