Il 2022 sarà l’anno dello sviluppo sostenibile della montagna

Il 2022 sarà l’anno dello sviluppo sostenibile della montagna

A distanza di vent’anni dal 2002 “Anno internazionale della montagna”, il 2022 riporterà l’attenzione sulla tutela e la salvaguardia dei territori montuosi e degli ecosistemi di montagna.

MILANO – L’ONU ha stabilito che il 2022 sarà l’Anno internazionale dello sviluppo sostenibile della montagna. L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha infatti adottato una risoluzione promossa dal Kirghizistan, invitando tutte le parti interessate a osservare l'Anno internazionale per aumentare la consapevolezza delle tematiche connesse. Il voto di approvazione della proposta è stato unanime, evidenziando la grande attenzione che l’ONU sta ponendo sulle sorti delle montagne del mondo.

Ambiente e sostenibilità: la risoluzione ONU

La risoluzione adottata invita gli Stati Membri, le organizzazioni internazionali e gli stakeholders, inclusa la società civile, il mondo universitario e il settore privato, a “celebrare l’Anno Internazionale in maniera appropriata, allo scopo di aumentare la consapevolezza dell’importanza di uno sviluppo sostenibile della montagna, così come della conservazione e uso sostenibile degli ecosistemi montani.”

Perché il 2022 sarà l’Anno della montagna?

La scelta di proporre il 2022 non è casuale: con il nuovo anno saranno infatti trascorsi esattamente 20 anni da quello che fu riconosciuto come Anno Internazionale della Montagna, il 2002. Occasione che portò alla istituzione della Giornata internazionale delle montagne, celebrata anche quest’anno in data 11 dicembre, in tutto il mondo.

L’Anno internazionale dello sviluppo sostenibile della montagna sarà anche l’occasione per intraprendere iniziative atte a promuovere cultura e tradizioni locali, in linea con la sostenibilità, con sviluppi positivi per le popolazioni montane e in generale per la vita nelle valli e sui rilievi.

La soddisfazione di UNCEM

Sempre nel 2022 l’UNCEM (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani) festeggerà i 70 anni dalla sua fondazione. L’ente montano ha accolto con soddisfazione la notizia dell’ONU. “La proclamazione dell’Anno internazionale dello sviluppo sostenibile delle montagne – scrive UNCEM in un comunicato ufficiale – non solo riconosce la necessità di preservare il sistema di supporto vitale globale indispensabile per la sopravvivenza dell’ecosistema globale, ma fornisce anche una solida base per ulteriori lavori sostanziali sullo sviluppo sostenibile della montagna, avendo così un vero significato globale per il futuro dell’umanità.” Secondo l’UNCEM, le montagne sono l’habitat di specie uniche di flora e fauna, con i paesi di montagna impegnati ad affrontare diversi problemi a causa del cambiamento climatico. Pertanto, “l’adattamento e la mitigazione dei cambiamenti climatici, così come lo sviluppo sostenibile in questi paesi, richiedono l’attuazione di una serie speciale di misure che rispondano alle loro esigenze.”

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Levissima e la tutela delle montagne: esempi di sviluppo sostenibile

All’interno del filone della salvaguardia degli ambienti e degli ecosistemi montani si inserisce l’impegno di Levissima, che da anni si prende cura della montagna da cui proviene e del territorio che la genera attraverso una serie di diverse attività e collaborazioni. L’acqua minerale naturale Levissima nasce dai bacini idrici dei ghiacciai del gruppo alpino Dosdè-Piazzi e dal Ghiacciaio dei Forni, nel Parco dello Stelvio, luoghi che il Gruppo si impegna a preservare e valorizzare grazie alla collaborazione con l’Università di Milano. Dal 2007, infatti, Levissima è impegnata a rendere il Ghiacciaio dei Forni e il Ghiacciaio Dosdè Orientale dei veri e propri osservatori privilegiati circa lo stato di salute della “criosfera” (neve, ghiaccio e permafrost) italiana. Per oltre dieci anni, Levissima e l’Università degli Studi di Milano hanno raccolto preziosi dati, immagini e informazioni da condividere con diversi laboratori di ricerca per l’elaborazione di strategie di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici. Si tratta di un vero e proprio atlante dei ghiacciai italiani che riporta dati e informazioni sui 903 ghiacciai presenti sulle nostre montagne.

Di Salvatore Galeone

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